Rossi (Federalberghi): «Ci vorranno anni affinché la situazione si normalizzi»
LAGO DI GARDA - Paolo Rossi, presidente di Federalberghi Brescia, ha scritto una lettera aperta ai sindaci, con le richieste del settore ricettivo: «Rimodulazione e riduzione del prelievo fiscale locale».
Ecco la lettera aperta che Paolo Rossi, albergatore salodiano e presidente di Federalberghi Brescia, ha indirizzato ai sindaci, pubblicata stamattina dal dorso bresciano del Corriere della Sera.
«Ai sindaci dei comuni turistici della provincia di Brescia. Dalle prime proiezioni – scrive Rossi -, il settore turistico-ricettivo bresciano è il comparto più duramente colpito dall’emergenza Covid-19 e si trova in grave difficoltà economica. La preoccupazione si estende anche ai collaboratori che sono stati forzatamente lasciati a casa, il cui futuro permane incerto, poiché non potranno ad oggi nemmeno aspirare a trovare lavoro in altri paesi o settori.
Al dramma umano si somma anche il problema economico più urgente da risolvere che è quello di tutelare l’attività delle imprese turistico-ricettive utilizzando, una leva utile, oltre a quella finanziaria, che è quella che riguarda la rimodulazione e la riduzione del prelievo fiscale locale, fronteggiando in tal modo la carenza della liquidità d’impresa. Pertanto, siamo a richiedere, a nome dell’intera categoria rappresentata, alcune azioni da parte Vostra, che possano contribuire nell’immediato alla tenuta economica dei bilanci e nel futuro, si spera il più presto possibile, ad una ripresa dell’attività, pur consapevoli che ci vorranno molti anni affinché la situazione generale si normalizzi.
Confidiamo, quindi, anche nella Vostra fattiva collaborazione perché possiate considerare le seguenti richieste:
- Tari tassa rifiuti per le imprese turistiche ricettive. L’attività è interrotta con il conseguente azzeramento della produzione dei rifiuti. Sospensione immediata dei pagamenti dell’annualità 2020 e annullamento del tributo per l’intero periodo di chiusura e, nel caso di apertura, commisurazione dell’importo sull’effettiva quota di occupazione delle camere.
- Canone di occupazione del suolo pubblico. Stante la forzata fermata delle attività evidentemente non viene utilizzato il suolo pubblico autorizzato. Annullamento del pagamento 2020 ed a ripresa dell’attività, per tutto il 2021, riduzione di almeno il 50% dell’importo.
- Imposta sulla pubblicità sulle insegne e affissioni. È una voce che attualmente grava sul conto economico delle imprese turistico-ricettive. Sospensione temporanea e, a emergenza conclusa, la ripresa del pagamento ad una tariffa ridotta al 50% che può contribuire a veicolare anche i messaggi pubblicitari finalizzati a promuove l’incoming sulle singole realtà imprenditoriali.
- Imposta di soggiorno. Ad emergenza conclusa, si richiede che l’imposta di soggiorno sia totalmente destinata a finalità di sostegno per le imprese turistico-ricettive e per la promozione del territorio con un impegno di risorse pubbliche straordinarie. Depenalizzazione del ritardo di versamento della imposta per il 2020 e 2021 dovute alle carenze di liquidità d’impresa.
- Differimento del pagamento dei canoni demaniali e di locazione per le attività turistiche in immobili di proprietà del comune o di enti collegati.
- Sospensione dei termini di accertamento e di verifiche tributarie locali.
- Promozione straordinaria del territorio, ad emergenza conclusa, anche attraverso agevolazioni in favore dei flussi turistici di incoming, come ad esempio: l’accesso gratuito ai poli museali e culturali, la promozione di eventi, parcheggi gratuiti, trasporti gratuiti o agevolati per i turisti.
Infine, per quanto riguarda l’IMU sugli immobili turistico ricettivi che attualmente non sono produttivi di reddito, sarebbe opportuno che siate portatori presso il Governo della richiesta di sospensione dei termini di pagamento e di una rimodulazione della stessa almeno per le due annualità seguenti».
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