Mascherine ai salodiani, missione compiuta grazie agli alpini
SALO' - Gli alpini di Salò hanno suonato ai campanelli dei salodiani e consegnato le 6mila mascherine donate dalla famiglia Biondo. Inevitabile, vista la complessità della distribuzione porta a porta, che qualcuno sia rimasto senza. Gli alpini torneranno anche da loro.
Tralasciando i commenti sterili oltre che inopportuni che già si leggono sui social, da parte di chi si lamenta perché la mascherina non gli è stata consegnata, quello che è successo ieri a Salò è stato un piccolo miracolo.
C’è chi parla e chi fa. Gli alpini, grazie al cielo, appartengono a quest’ultima categoria.
Così, quando è stato chiesto loro di distribuire le 6mila mascherine che la famiglia Biondo ha trovato e donato alla comunità salodiana (ne avevamo scritto qui), non ci hanno pensato un attimo e sono scesi per le strade di Salò, battendo vie e piazze, centro e frazioni, suonando ai campanelli, casa per casa.
Una distribuzione complessa per una cittadina di 10mila abitanti.
Alle 22 di ieri sera, domenica 29 – dopo una giornata di lavoro dal parte degli Alpini e Amici degli Alpini del Gruppo di Salò, coadiuvati dai Gruppi di Villa e Cunettone, Serniga S. Bartolomeo, Gavardo e Pertica Bassa – la preziose mascherine erano state tutte consegnate.
Si tratta di mascherine filtranti, idrorepellenti, batteriostatiche, lavabili e riutilizzabili. Sono adatte per tutta la popolazione circolante, per le persone che lavorano negli uffici aperti al pubblico, per gli addetti alla vendita e per le persone o i lavoratori in circolazione.
Ne sono state consegnate due per famiglia. Una soltanto ai nuclei composti da una singola persona. Gli alpini ha fatto un lavoro fantastico, ma inevitabilmente qualcuno è rimasto senza mascherine.
«No, no non preoccupatevi – fa sapere il capogruppo Paolo Rossati – faremo i conti di quante ancora ne servono, saranno approvvigionate dal Comune e completeremo l’opera! Si tratta solo di avere un po’ di pazienza; del resto c’era chi pensava ci avremmo messo 4 o 5 giorni: l’abbiamo fatto in un giorno solo».
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