Pasqua: visita all’ospedale e alle case di cura di Arco

ARCO - A Pasqua la visita di parroco, sindaco e autorità alle strutture sanitarie di Arco a portare il segno della vicinanza della comunità. Nel centro del Garda trentino si contano 318 positivi e 57 decessi.

La mattina di Pasqua il parroco don Francesco Scarin accompagnato dal sindaco Alessandro Betta, dal maresciallo dei carabinieri Mirko Sollecito (comandante della stazione di Arco) e dal comandante dei vigili del fuoco Stefano Bonamico ha fatto visita alle strutture sanitarie di Arco a portare il segno della vicinanza della comunità. A rispondere al saluto, gli ospiti e i degenti (dalle finestre delle loro stanze) e una rappresentanza del personale dirigente e sanitario (perlopiù all’entrata degli stabili).

Un giro di visite, tutte rigorosamente «a distanza» (cioè rimanendo all’esterno delle strutture), per portare, nel giorno della resurrezione e della rinascita, un saluto a tutti coloro che risiedono in case di cura, all’ospedale e nelle case di soggiorno, oltre che a tutti gli operatori sanitari, assieme a un breve momento di celebrazione della Pasqua e di commemorazione e ricordo per le tante persone che non ce l’hanno fatta, vittime di una pandemia che sta sconvolgendo tutto il mondo. Per i vigili del fuoco c’erano anche Antonio Marchi, alla guida del pullmino che ha accompagnato il parroco, e Alberto Maino, membro sostenitore con funzione di operatore video e fotografico.

I sanitari dell’ospedale di Arco.

 

La prima visita è stata alla casa di cura Eremo, poi è stata la volta dell’ospedale, quindi la visita è proseguita con l’istituto delle suore missionarie Pie Madri della Nigrizia e con la casa di cura Maria Assunta della congregazione Scalabriniana.

Tappa, quindi, alla Rsa Fondazione Città di Arco, quindi la visita alla casa di soggiorno Sacra Famiglia, all’ospedale San Pancrazio, alla casa di cura Villa Regina, al centro socio educativo dell’Anffas (nella nuova sede in viale delle Palme), e infine al centro residenziale di riabilitazione Villa San Pietro. Qui, fuori programma, il parroco, il sindaco, il comandante dei carabinieri e il comandante dei vigili del fuoco hanno incontrato un gruppo di operatori del Gruppo Basso Sarca della Croce Rossa, che casualmente si trovavano nel cortile della loro sede.

Alla casa di cura Eremo.

 

Il parroco ha salutato parlando di una Pasqua così particolare e anomala che tutti ricorderemo per tutta la vita, una Pasqua rinchiusa nelle case e nelle strutture sanitarie per fuggire una minaccia oscura e terribile, e ha espresso la vicinanza ai tanti che stanno soffrendo la malattia o il lutto. «Ricordiamo chi non c’è più e chi si sente solo perché ha perso i suoi cari -ha detto don Francesco Scarin- il Signore sia pace per loro e per tutte le persone che stanno soffrendo, per chi è ammalato e per chi deve fare tante rinunce dolorose, per chi vive nell’angoscia per la malattia o per problemi economici». Ogni visita è proseguita con un momento di preghiera e con la benedizione, concludendosi con l’espressione, da parte del parroco, di riconoscenza a tutti gli operatori sanitari per il grande e difficile lavoro che stanno compiendo.

Eremo.
Croce Rossa.
Villa Regina.
San Pancrazio.
Fondazione .
Sacra Famiglia.
Villa San Pietro.

 

 

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