Depuratore del Garda e compensazioni solisdali
GAVARDO - Il Comitato Gaia: «Gavardo e Montichiari rinuncino alle compensazioni sodali: ogni euro proveniente dal turismo rimanga sul Garda per sostenere famiglie e attività. E il Garda rinunci a un’opera di inutile impatto in territorio altrui, per riconsiderare più convenienti alternative entro il bacino di pertinenza».
Riceviamo dal presidente del Comitato GAIA, ing. Filippo Grumi, questa lettera aperta indirizzata ai sindaci di Gavardo e Montichiari, che volentieri pubblichiamo.
«L’emergenza da Coronavirus ha sconvolto l’esistenza di molte persone e ha messo in discussione lo status quo precedente con tutte le sue priorità e le sue certezze. Questo vale per la vita di ognuno di noi: anche se non siamo stati toccati dalla malattia, noi o i nostri cari, è evidente che le restrizioni imposte al nostro vivere quotidiano hanno cambiato il nostro modo di vedere e di condurre le nostre vite.
Questo cambio di passo dovrebbe riguardare anche altre presunte priorità, ma sembra che non per tutto sia proprio così. Pensavamo che la questione mega depuratore del Garda sul fiume Chiese fosse andata in soffitta nel reparto “cose inutili” e invece abbiamo scoperto che in realtà niente è mai stato fermo.
Quanto apparso sui giornali in merito al tavolo tecnico sulle problematiche ambientali e alla sua presunta convocazione ci ha lasciati esterrefatti (e non solo i direttamente coinvolti) per la quanto mai inaspettata “rivelazione” di un sottobosco affaristico e di gestione del potere sempre e ancora in movimento.
La figuraccia ha indotto i coinvolti a vario titolo a fare marcia indietro e a dichiarare che è tutto sospeso, anzi fermo, fino a data da destinarsi. Ovviamente per chi ci crede e noi non siamo tra quelli.
Ecco perché abbiamo deciso di scrivere questa lettera aperta ai Sindaci del fiume Chiese ed in special modo al Sindaco di Gavardo Davide Comaglio e al Sindaco di Montichiari Marco Togni.
Noi abbiamo ben presente la lettera che in piena bagarre sul depuratore il Sindaco di Salò Gianpiero Cipani scrisse al Giornale di Brescia appellandosi a un presunto dovere di “solidarietà” da parte di gavardesi e valsabbini nei confronti degli amministratori del lago, intenzionati a portare le fogne dei loro paesi sul fiume Chiese.
Ora che questo virus mette sul piatto una vera emergenza, non la finta “bomba ecologica” della condotta sub lacuale che porta le fogne dalla sponda bresciana a quella veronese del lago di Garda, crediamo sia venuto il tempo di ridare alla parola solidarietà il suo vero significato e che spetti ai due amministratori più direttamente coinvolti esplicitarlo in modo chiaro e inequivocabile.
Sul lago la crisi del turismo si fa già sentire e secondo alcune stime sono a rischio più di 8.000 posti di lavoro solo per questa stagione, mentre si formulano timori anche per il medio termine.
Ora che tutte le risorse delle amministrazioni lacustri saranno da rivolgere alle famiglie in difficoltà e alle attività che sul turismo basavano il loro sostentamento riteniamo doveroso far sì che nemmeno un euro vada sprecato ed è per questo che noi chiediamo ai Sindaci di Gavardo e di Montichiari di rinunciare alle compensazioni “solidali” proposte dalla Comunità del Garda, pari al 10% della tassa di soggiorno per gli otto anni necessari alla costruzione del mega depuratore.
In quei giorni, che ormai sembrano far parte di un lontano passato, la cifra da spendere in opere compensative, non soldi cash da mettere nei bilanci dei due Comuni, soldi da spendere in piste ciclabili, “corridoi ecologici”, naturalizzazione delle sponde del fiume Chiese, ecc..
La somma di cui si parlava era pari a 15 milioni di euro secondo le stime degli amministratori gardesani: con il cassetto della stagione entrante si dovrebbe parlare di cifre di molto inferiori, quasi prossime allo zero.
La proposta di “compensazione solidale”, annunciata e ribadita anche in documenti ufficiali ma finora respinta dalle due amministrazioni di Gavardo e Montichiari per i danni che il progetto comporta nei rispettivi territori, trova oggi un motivo di opposizione in più: è assolutamente necessario che ogni risorsa, ovvero ogni euro proveniente dal turismo, rimanga sul Garda per sostenere famiglie e attività, così come è necessario restituire serenità alle comunità del Chiese, con la rinuncia a un’opera di inutile impatto in territorio altrui, per riconsiderare più convenienti alternative entro il bacino di pertinenza.
Crediamo che questa proposta, se accettata e non possiamo credere altrimenti, possa finalmente dare un segnale forte di riappacificazione tra comunità, quella valsabbina e monteclarense con quella gardesana in un momento di gravi difficoltà che impongono ripensamenti e qualche cambio di rotta. Sarebbe un segnale importante – conclude la lettera del presidente del Comitato Gaia – nell’ottica di un reciproco rispetto e di un uso oculato delle risorse, guardando alle reali esigenze dei rispettivi territori».
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