#iorestoacasa. Stasera in tv “Elle” con una strepitosa Isabelle Huppert

I cinema sono chiusi. Allora Camilla Lavazza ci consiglia cosa guardare in tv. Questa sera, giovedì 16, su Rai Movie alle 21.10 c'è «Elle», film drammatico diretto da Paul Verhoeven, con Isabelle Huppert, presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2016.

Trama: Michèle, algida dirigente di una azienda di videogiochi, vieni aggredita in casa da uno sconosciuto mascherato ma non denuncia la violenza subita, continuando a fare apparentemente la sua vita di sempre. Ma le aggressioni si ripetono, Michèle ha diversi sospetti ma non vuole ricorrere alla polizia, forse a causa di un fatto traumatico che risale alla sua infanzia o forse per ragioni più nascoste…

 

Critica: “Elle” è uno di quei film in cui è impossibile immaginare un’altra attrice nella parte della protagonista, tanto Isabelle Huppert (candidata agli Oscar e vincitrice di diversi premi, tra cui un Golden Globe e un César, per questa parte) si lascia andare senza filtri, entrando nella scomoda pelle del personaggio con ogni gesto, sguardo ed ogni minimo movimento, straordinaria nell’affrontare con classe e naturalezza anche le scene più difficili, osando tutto in una sceneggiatura che non risparmia nulla al suo personaggio, in un continuo crescendo di ambiguità.

Non si perde tempo, la prima scena è una violenza sessuale fuori campo, ne udiamo solo i suoni mentre contempliamo il muso indifferente di un gatto, quasi uno specchio della protagonista (lo rivedremo più avanti nella scena dell’uccellino ferito, anch’essa emblematica della personalità della donna).

La reazione di Michèle alla violenza, o meglio la sua non-reazione, sarà spiazzante, di quelle che è impossibile dimenticare e che continuano a disseminare interrogativi a cui la sceneggiatura non fornisce risposte scontate.

Michèle è una donna dalla personalità eccezionale, tutti sembrano attratti e respinti da lei, è il perno intorno a cui ruotano le sue conoscenze: l’amica-socia, l’ex marito, l’amante, il figlio problematico e la sua fidanzata (Alice Isaaz buca lo schermo per bellezza e bravura) i vicini di casa perfetti e i dipendenti scontenti; eppure nessuno sembra conoscerla veramente, lei stessa si pensa come una “psicopatica” anche se non ne fa un dramma e pare accettarlo. È inevitabile citare la battuta de Il Danno, a cui Elle si può in un certo senso idealmente accostare: “chi ha vissuto un danno è pericoloso, perché sa di poter sopravvivere”. Ma anche in questo film ci sono battute di memorabile cinismo, come quando ci ricorda che: “La vergogna non è un sentimento così forte da impedirci di fare di tutto”.

Tutti bravissimi i comprimari, a partire da un grandissimo Laurent Lafitte, che creano intorno alla protagonista un circolo disfunzionale in cui lei agisce in maniera imprevedibile, come quando confida i suoi traumi usando un tono brillante da conversazione mondana, quasi ad usarli come strumento di seduzione.

Grande cura viene posta nella rappresentazione della casa di Michèle, raffinata, accogliente, eppure “indifesa” dall’esterno, con quelle porte a vetri che trasmettono subito un senso di fragilità ed insicurezza, proprio come la sua proprietaria, trincerata dietro una fredda eleganza che nasconde il suo lato vulnerabile e represso (come dimostra in fondo la sua passività nell’accogliere le richieste dell’amante e nel farsi attrarre dal gioco perverso dello sconosciuto).

Verhoeven scava ancora una volta nei meandri oscuri del legame tra violenza e desiderio ma lo fa con una maturità inedita, in maniera disturbante ed originale, riuscendo a maneggiare con destrezza una storia amorale e scegliendo di stemperare la crudezza insostenibile delle scene di violenza (a cui si sommano anche quelle virtuali dei videogiochi, non meno pericolose, da cui deriva l’agiatezza economica di Michèle e dei suoi amici) con altre pervase da una ironia acuta ed amara ed evita di rendere espliciti i giudizi, per lasciare allo spettatore di tirare da solo le sue conclusioni.

(Camilla Lavazza)

 

ELLE – Vietato ai minori di 14 anni

Anno 2016

Regia Paul Verhoeven

Sceneggiatura David Birke

Tratto dal romanzo Oh…” di Philippe Djian

Personaggi ed interpreti

Michèle Isabelle Huppert

Patrick Laurent Lafitte della Comédie Française

Anna Anne Consigny

Richard Charles Berling

Rebecca Virginie Efira

Robert Christian Berkel

Irène Judith Magre

Vincent Jonas Bloquet

Josie Alice Isaaz

Hélène Vimala Pons

Ralf Raphaël Lenglet

Kevin Arthur Mazet

Kurt Lucas Prisor

Phillip Kwan Hugo Conzelmann

Omar Stéphane Bak

Direttore della fotografia Stéphane Fontaine – AFC

Montaggio Job ter Burg –NCE

Costumi Nathalie Raoul

Scenografia Laurent Ott

Casting Constance Demontoy

Musica Anne Dudley

Suono Jean – Paul Mugel, Alexis Place, Katia Boutin

Produttori Saïd Ben Saïd, Michel Merkt Coproduttori Thanassis Karathanos, Kate Merkt, Diana Elbaum, Sébastien Delloye, François Touwaide

Durata 130 minuti

 

 

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