Trama: Nina, ragazza madre bisognosa di lavoro, accetta un impiego come inserviente in una lussuosa Residenza privata per anziani, immersa nella campagna lombarda.
Ben presto scoprirà a sue spese un segreto, tenuto ben celato da tutte le colleghe, che riguarda il direttore dell’istituto, il “dottor” Marco Maria Torri. Dovrà da quel momento ingaggiare una coraggiosa lotta per difendere la sua dignità di donna.
Critica: Il tema del film sono le molestie sessuali sul luogo di lavoro e la sceneggiatura lo affronta in modo lineare ed emotivamente coinvolgente, senza eccessi melodrammatici.
L’aggraziata Cristina Capotondi è credibile nei panni di una ragazza istruita che accetta un lavoro umile per mantenere la figlia, e perfetta è la rappresentazione dei due dirigenti dell’istituto, il Direttore, “dott.” Marco Maria Torri (Valerio Binasco) e il capo del personale, don Roberto Ferrari (Bebo Storti).
Binasco interpreta il viscido e spietato dirigente privandolo di ogni fascino e mostrandone invece la mediocrità (un autentico pezzo di bravura è la scena della molestia a Nina, preceduta da una goffa “seduzione” e dalla significativa frase: “Vedi cosa mi stai facendo fare?” che scarica la colpa sulla donna).
Bebo Storti già possiede il physique du rôle, e l’aggiunta di alcuni dettagli, come il bastoncino di liquerizia perennemente stretto tra le labbra, lo fa entrare nella schiera dei “cattivi” da ricordare.
Da citare anche Adriana Asti negli ironici panni dell’anziana attrice accudita da Nina, con la fila di fotografie dei grandi registi sul tavolino e la chiamata di Colin Firth su Skype lasciata in attesa.
I personaggi delle sindacaliste sono invece, forse volutamente, poco delineati, rimangono figure indistinte, inette e poco efficaci come il loro supporto. È però proprio ad una di loro, la sindacalista Giovanna, che è affidato un pensiero importante, ovvero che tutto comincia dalla nostra soglia di tolleranza.
La sceneggiatura pone in evidenza l’isolamento di Nina ed il suo coraggio nell’affrontare la lotta praticamente da sola, combattendo contro una mentalità radicata anche tra le colleghe, evidenziando la scarsa solidarietà tra le stesse donne di fronte a fatti di questo genere (le inservienti, le impiegate ed anche la figlia del dirigente).
Azzeccata la scelta delle ambientazioni nella campagna Pavese e Cremonese (perlopiù Torre d’Isola e Torre de Picenardi) tra la splendida villa che ospita la lussuosa residenza per anziani, dove si aggirano felpate le elegantissime inservienti dalle divise color azzurro “Tiffany”, e le anse del Ticino, tra casoni di mattoni e sentieri immersi nel verde.
Quando l’azione si sposta in tribunale la regia riesce comunque a reggere il ritmo, nonostante il nostro diritto processuale non si presti ad essere avvincente come quello che siamo abituati a vedere nei film di Hollywood e le figure delle due avvocatesse rimangano un po’ in ombra.
Marco Tullio Giordana riesce con semplicità a coinvolgerci nella vicenda, spingendo sul pedale dell’empatia verso la protagonista di cui si seguono con partecipazione le vicissitudini, per farci riflettere su un problema diffuso ma purtroppo ancora spesso minimizzato.
(Camilla Lavazza)
Anno 2018
Regia MARCO TULLIO GIORDANA
Soggetto CRISTIANAMAINARDI
Sceneggiatura CRISTIANAMAINARDI
con MARCO TULLIO GIORDANA
Personaggi e intepreti
Nina CRISTIANA CAPOTONDI
Marco Maria Torri VALERIO BINASCO
Luca STEFANO SCANDALETTI
avvocatessa Tina Della Rovere MICHELA CESCON
don Roberto Ferrari BEBO STORTI
avvocatessa Arabella Rossi LAURA MARINONI
Alina ANITA KRAVOS
Giovanna STEFANIA MONACO
Don Gino RENATO SARTI
Franca Tozzi PATRIZIA PUNZO
Monica PATRIZIA PICCININI
con la partecipazione straordinaria di: Sonia Talenti VANESSA SCALERA
con la partecipazione amichevole di: Cecilia Torri LINDA CARIDI
con la partecipazione di: Ines ADRIANA ASTI
fotografia VINCENZO CARPINETA
montaggio FRANCESCA CALVELLI , CLAUDIO MISANTONI
musica DARIO MARIANELLI suono FULGENZIO CECCON
scenografia GIANCARLO BASILI costumi FRANCESCA LIVIA SARTORI
trucco ENRICO IACOPONI parrucchiere GIORGIO GREGORINI
segretaria di edizione CINZIA LIBERATI
aiuto regista BARBARA MELEGA casting director BARBARA MELEGA
prodotto da LIONELLO CERRI direttore di produzione GIUSEPPE PUGLIESE
organizzatore generale RICCARDO PINTUS
produttore esecutivo HENGAMEH PANAHI, SIMONA BENZAKEIN
produttore delegato CRISTIANA MAINARDI
Durata 90 minuti