Arco: «Parrucchieri ed estetisti aprano prima di giugno»
ARCO - L’Amministrazione comunale di Arco ha spedito una lettera al presidente della Provincia Maurizio Fugatti con cui chiede che parrucchieri ed estetisti possano riaprire in anticipo rispetto al primo giugno, data ipotizzata a livello nazionale.
La Commissione attività economiche – composta da Daniele Braus, Nicola Cattoi, Dario Ioppi, Vilma Remondini e Bruna Todeschi e presieduta da Giovanni Rullo – si è riunita nei giorni scorsi per affrontare le possibili misure a supporto dell’economia locale in questa fase difficilissima. Manifestando la propria solidarietà nei confronti dei titolari di partite Iva, che hanno recentemente tenuto una manifestazione di protesta sotto il municipio di Riva del Garda, tutti i membri della commissione hanno convenuto sull’assoluta necessità di agire per sostenere una fetta dell’economia locale in grave difficoltà.
«Da parte della Commissione e dell’Amministrazione comunale di Arco non c’è alcuna sottovalutazione dell’emergenza sanitaria -si legge nella lettera- condividendo la necessità di non abbassare la guardia rispetto al rischio di contagio, attraverso il controllo del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione e del distanziamento sociale, ma è altrettanto forte la preoccupazione per la sopravvivenza di molte attività economiche.
Si deve tenere conto, infatti, che molte imprese locali del settore dei servizi alla persona sono aziende di piccole o medie dimensioni, che rischiano di non sopravvivere a un ulteriore prolungamento della chiusura, considerato che non percepiscono alcun fatturato ormai dal 12 marzo.
Va sottolineato che tali imprese hanno sempre prestato grande attenzione agli aspetti di igiene, già prima dell’epidemia di covid-19, essendo tenute all’osservanza di precise norme in termini di igienizzazione e sanificazione degli strumenti e degli ambienti di lavoro, al punto da poter essere in grado, in tempi rapidi, di recepire tutte le disposizioni di protezione e sicurezza necessarie ad impedire qualsiasi contagio nello svolgimento della propria attività».
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