Chiazze nel lago: nessun allarme, fenomeno naturale

Grosse scie di colore giallo, lunghe decine di metri, che galleggiano in mezzo al lago. Formazioni melmose e maleodoranti sul bagnasciuga. Uno spettacolo forse non bellissimo, addirittura inquietante, ma… tranquilli: si tratta di un fenomeno naturale.

La formazione di queste chiazze gialle nel lago e lungo le coste è stata segnalata da molti sui social, spesso corredata da sentenze definitive sull’inquinamento dovuto a scarichi abusivi (che peraltro non mancano) o addirittura alla rottura del collettore fognario.

Si tratta invece, così suggeriscono gli esperti, di polline. Nient’altro che migliaia di granuli di polline, prodotto in gran quantità della specie arboree in questo periodo e trasportato dal vento sul lago, dove forma agglomerati che, vista l’assenza di barche, si compattano e rimangono i superficie in balie delle correnti.

La Guardia Costiera ispezione un tratto di lago in cui si nota una scia di polline.

 

Della questione si sta occupando anche Arpa Veneto, che, come riporta il quotidiano veronese L’Arena, sta effettuando campionamenti sulle acque superficiali del Garda per comprendere l’origine del fenomeno, che nel veronese è stato segnalato da Torri del Benaco a Peschiera del Garda. Tante, in questa zone, le segnalazioni di cittadini, allarmata dal forte odore marcescente.

«In attesa dei risultati delle analisi di Arpav – scrive L’Arena -, un primo parere di chi si occupa della salute delle acque del Garda è che non si tratti di un caso di inquinamento bensì di un fenomeno naturale con ogni probabilità dovuto alla fine del periodo vegetativo di un particolare tipo di alga, l’alga verde filamentosa, che nella tarda primavera termina il suo ciclo vitale decomponendosi. Se la causa fosse accertata, si tratta di un effetto che si verifica ogni anno ma è diventato più evidente e importante in questi giorni per la compresenza di diversi fattori come correnti, irraggiamento solare e temperature elevate. In alcuni punti si nota anche la produzione di schiuma, che dal colore sarebbe invece da attribuire al ciclo vitale del fitoplancton».

 

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GardaPost