La giunta provinciale trentina fa sapere in una nota che, nel rispetto delle normative nazionali e provinciali a contrasto della pandemia Covid-19, ha adottato delle indicazioni, valide fino al 15 ottobre 2020, per lo svolgimento eventi, competizioni sportive, ritiri manifestazioni, convegni rassegne ed iniziative di carattere sovraregionale, nazionale o internazionale, al chiuso o all’aperto.
In particolare la disposizione riguarda – come recita la delibera a firma dell’assessore provinciale al turismo, Roberto Failoni – la sospensione tutti gli eventi organizzati o promossi dalla Provincia autonoma di Trento, o dai suoi enti strumentali, che “comportino un numero di spettatori superiori 1000 persone per le manifestazioni svolte all’aperto e 200 persone complessive per sala, se tenute in luoghi chiusi”, lasciando ciononostante la possibilità di una loro effettuazione attraverso l’utilizzo di protocolli e linee guida speciali.
Restano sospesi, lo chiarisce sempre la delibera, anche eventi e manifestazioni che si svolgano anche solo in parte sul territorio della provincia di Trento e, comunque, che “implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, quando non sia possibile assicurare il rispetto delle condizioni di distanziamento sociale minimo di un metro tra tutte le persone presenti”.
I criteri applicati, a cui la delibera fa riferimento, sono stati stabiliti in particolare dal Decreto del Consiglio dei ministri del 17 maggio 2020. “E’ una decisione dolorosa ma allo stesso tempo responsabile – ha dichiarato l’assessore Failoni – perché cancella il lavoro preparatorio, durato mesi, da persone straordinarie che dedicano le proprie energie e il proprio impegno nella promozione del Trentino e di valori autentici. Allo stesso tempo siamo tenuti al rispetto di norme che tutelano la salute pubblica. In questi due mesi ognuno di noi è stato chiamato a cambiare il proprio stile di vita per contrastare un’emergenza sanitaria senza precedenti. Siamo ripartiti ma il ritorno alla normalità deve rispettare un percorso lineare, improntato alla sicurezza collettiva”.
La delibera, approvata oggi dalla giunta provinciale, sulla sospensione in Trentino di manifestazioni ed eventi fino al prossimo 15 ottobre, derivano da diverse e qualificate fonti normative (decreti legge, decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, ordinanze emergenziali del Presidente della Provincia autonoma di Trento, etc.), che hanno introdotto misure restrittive e necessarie al contenimento del contagio.
“In questo momento – spiega l’assessore provinciale al turismo, Roberto Failoni -, le misure di contenimento adottate nella prima fase di sviluppo dell’epidemia hanno contribuito in misura determinante all’appiattimento della curva epidemica, con riduzione dei nuovi casi e conseguente alleggerimento della risposta assistenziale a carico del servizio sanitario”. Tuttavia le stesse misure, sempre secondo l’assessore, sebbene abbiano permesso di superare la fase emergenziale più acuta, hanno pesantemente impattato nella programmazione di eventi, competizioni sportive, manifestazioni, rassegne ed iniziative di cui il nostro territorio provinciale è sempre stato luogo privilegiato di produzione e realizzazione.
Due esempi. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), nel Key planning recommendations for Mass Gatherings in the context of COVID-19, ha definito “critici” gli eventi, sia per quanto riguarda la gestione del pubblico sia per gli investimenti e pianificazione. Il Decreto governativo del maggio scorso (allegato 9, dedicato a “Spettacoli dal vivo e cinema”) individua una serie di misure per la sicurezza degli spettatori, quali, per esempio, il rispetto delle misure di distanziamento interpersonale, la misurazione della temperatura, il divieto di consumo di cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli.
Sulla base di queste evidenze nasce la decisione del governo provinciale di sospendere la manifestazioni pubbliche, anche sulla scorta di quanto già deciso da altre regioni. In ogni caso – lo chiarisce la delibera – rimane possibile organizzare eventi e manifestazioni, a determinate condizioni: “Qualora sia assicurato il rispetto di specifici protocolli e linee guida e a condizione che l’eventuale coinvolgimento di personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità non possa arrecare pregiudizio, anche solamente in astratto, alle prioritarie esigenze di tutela della salute pubblica e della sicurezza sociale”.