Funghi, dal 2 luglio riparte l’attività dell’Ispettorato Micologico
BRESCIA - Dal 2 luglio 2020 viene riattivata, come ogni anno, l'attività dell'Ispettorato Micologico di ATS Brescia che verifica la commestibilità e la qualità dei funghi raccolti dai privati cittadini. Il servizio è gratuito ed è presente anche a Salò.
Ricordiamo che da quest’anno la sede dell’Ispettorato Micologico di ATS Brescia ha trovato una nuova collocazione in Viale Duca degli Abruzzi 15, ingresso principale. Per far esaminare i propri funghi bisogna portare l’intera raccolta (non è sufficiente un campione) nel più breve tempo possibile; i funghi devono essere freschi, interi, ripuliti e presentati in contenitori rigidi e forati (cestini, cassette).
Si riportano di seguito le sedi e modalità di accesso all’Ispettorato Micologico.
Brescia – Viale Duca degli Abruzzi, 15 – ingresso principale Tel. 030.3839702 Orari: da Luglio a Novembre lunedì dalle 09.00 alle 11.00 e giovedì dalle 14.00 alle 16.00. L’ accesso alla sede di Brescia è libero; in ragione dell’emergenza Covid-19 verranno adottate tutte le precauzioni per il distanziamento sociale, garantendo l’attività in sicurezza.
Montichiari – Via Falcone, 18 Tel. 030/3839850 Orari: da Luglio a Novembre da lunedì a venerdì, solo su appuntamento
Leno – Piazza Donatori, 1 Tel. 030/3839860 Orari: da Luglio a Novembre da lunedì a venerdì, solo su appuntamento
Salò – Viale Landi, 5 Tel. 030/3839800 Orari: da Luglio a Novembre da lunedì a venerdì, solo su appuntamento
Rovato – Via Castello, 33 Tel. 030/3838966 Orari: da Luglio a Novembre da lunedì a venerdì, solo su appuntamento
L’Ispettorato Micologico di ATS Brescia è gestito da Ispettori Micologi qualificati e svolge un ruolo importante di verifica della commestibilità e qualità dei funghi raccolti dai privati cittadini e destinati all’auto consumo.
Inoltre vigila sull’attività di commercio dei funghi nell’ambito dei normali circuiti commerciali quali la vendita all’ingrosso, la vendita al minuto, la preparazione e il confezionamento di funghi; rilascia attestati per l’idoneità alla vendita di funghi freschi; realizza campagne di sensibilizzazione rivolte al contenimento delle intossicazioni alimentari al fine di ridurne l’incidenza sulla popolazione, progetta e realizza interventi formativi destinati agli operatori della ristorazione ed ai rivenditori.
La passione per i funghi, diffusa sul nostro territorio e favorita dalla realtà geografica, non sempre è accompagnata da una reale conoscenza delle specie mangerecce.
L’unico metodo per stabilire se un fungo si può consumare è quello di saperlo identificare, sulla base delle sue caratteristiche, come appartenente a specie di comprovata commestibilità.
Non esistono, infatti, metodi casalinghi o derivanti dalla tradizione popolare (ad esempio uso di reagenti, ricette, ortaggi, metalli, animali, ecc.) in grado di indicare se un fungo è commestibile oppure è tossico.
Nel corso dell’anno 2019 le diverse sedi dell’Ispettorato hanno avuto complessivamente 229 accessi da parte di privati cittadini, 248 sono i chili di funghi sottoposti a perizia, 87 sono i chili di funghi non considerati idonei al consumo e quindi confiscati.
Intossicazioni
Nel territorio di ATS Brescia i casi più frequenti di intossicazione riguardano l’assunzione dell’Armillaria mellea, conosciuta comunemente quale Chiodino, che, seppur specie commestibile, va consumato previa preparazione attenta e adeguata.
19 sono stati i casi di intossicazione osservati nell’anno 2019, che hanno coinvolto 38 persone.
Come conservare i funghi e chi non deve consumarli
I funghi considerati idonei al consumo devono essere conservati in contenitori rigidi ed aerati e conservati in luogo fresco fino al consumo, che deve avvenire nel più breve tempo possibile con l’osservanza delle avvertenze indicate sul riscontro di visita. Non devono essere consumati funghi in caso di:
- dubbi sulla commestibilità;
- pasti ravvicinati e in quantità abbondanti;
- crudi (solo pochissime specie e in modeste quantità) o non adeguatamente cotti (la maggior parte dei funghi mangerecci provocano disturbi o avvelenamenti se consumati crudi o poco cotti);
- donne in gravidanza o in allattamento e bambini;
- persone con intolleranze a particolari alimenti, funghi, farmaci o che soffrono abitualmente di disturbi al fegato, stomaco, intestino, pancreas, reni, senza il consenso del medico.
Non si devono consumare funghi di dubbia provenienza, con segni di alterazione o non sufficientemente cotti.
Tutte le informazioni riguardanti i funghi e le attività dell’Ispettorato Micologico sono disponibili nella news pubblicata nella Home Page del sito www.ats-brescia.it
I commenti sono chiusi.