«Per AGS oggi è una giornata di festa e di impegno – ha detto il presidente di Azienda Gardesana Servizi Angelo Cresco – perché vediamo realizzato il nostro obiettivo principale, cioè l’approvazione del progetto definitivo del nuovo collettore. Ringrazio il Consiglio di Bacino Veronese per l’importante lavoro svolto e, nell’ambito del Cda, ci impegniamo ad accogliere le osservazioni introdotte al progetto. Ora, il nostro obiettivo è quello di rispettare la road map che ci siamo dati e, quindi, di aprire i cantieri nei prossimi mesi, auspichiamo entro dicembre. Coinvolgeremo le amministrazioni comunali e i cittadini perché siano partecipi di questa battaglia per la difesa dell’ambiente che rappresenta un valore irrinunciabile per il futuro, anche economico, del nostro territorio. Chiediamo a tutti di sostenerci e di farsi carico di questo impegno che riguarda il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti”.
“Questo ulteriore passaggio approvativo – spiega il direttore generale di Azienda Gardesana Servizi Carlo Alberto Voi – ci avvicina sempre più all’indizione delle gare per affidare gli appalti di realizzazione dell’opera. Ora, il progetto approvato da ATO dovrà tornare in AGS: infatti, il consiglio di amministrazione dell’azienda è chiamato a recepire le indicazioni accolte da ATO durante la Conferenza dei Servizi che si è conclusa solo da qualche giorno. Con l’approvazione da parte del Cda di Ags si esaurisce completamente l’intero iter approvativo del progetto da parte dei soggetti preposti. Dopodiché sarà indetto il bando di gara mediante procedura di appalto integrato che porterà, entro fine anno o i primi mesi del 2021, ad aprire i cantieri del nuovo collettore nei Comuni, prima nel basso lago e successivamente nell’alto lago. L’opera sarà realizzata per lotti funzionali che permetteranno di aprire più cantieri contemporaneamente”.
Mentre sulla riviera bresciana continua la battaglia dei comitati del fiume Chiese contro il progetto che prevede nuovi depuratori a Gavardo e Montichiari, nel veronese il progetto procede. Ma anche qui non mancano le voci di dissenso.
Scrive Legambiente Verona:
«Il progetto definitivo per il rifacimento del collettore del Garda, approvato dalla ATO veronese, non convince per vari motivi:
Quella che si prospetta come una grande opera – continua Legambiente – che costerà alla collettività 220milioni di euro, è da dimostrare che sia la migliore delle opere possibili. Per non ripetere gli errori del passato (collettore realizzato negli anni ’70 e ad oggi vetusto), abbiamo presentato le nostre osservazioni al Ministero dell’Ambiente e delle Infrastrutture e agli organi preposti perchè attivino subito una cabina di regia per fare valutazioni più approfondite e per chiedere la Valutazione di Impatto Ambientale».