Leone d’Oro: incoronati i migliori oli italiani ed esteri

TOSCOLANO MADERNO - Il Leone d’Oro, uno dei più longevi concorsi oleari al mondo, ha decretato i vincitori dell’edizione 2020: per il quarto anno consecutivo questa manifestazione dedicata all’olio extravergine d’oliva si è svolta sul Lago di Garda, a Toscolano Maderno, presso la sede di O’live & Italy, associazione organizzatrice del concorso.

Nel fine settimana dell’10 e 11 luglio sono state molte iniziative messe in campo da Maria Paola Gabusi, fondatrice di O’Live & Italy e anima del Leone d’Oro International: le iniziative hanno preso il via venerdì quando due speciali giurie, una social (composta da comunicatori web e influencer) e una di designer ed artisti, hanno decretato rispettivamente il vincitore del Leone Social, il Tamia Caninese bio prodotto da Sergio delle Monache, e il Best Packaging, la Peranzana ExUa di Agricola Giuliani.

Per i produttori italiani, tra i Monovarietali il Leone d’Oro ha visto un ex-æquo: il pugliese Gangalupo di Bisceglie Maria e l’abruzzese Intosso di Tommaso Masciantonio.

Per la categoria Biologico Italia Ispiritu Sardu di Masoni Becciu e per i Blend Italia pari merito tra la Riserva di Coratina e Itrana di Fattoria Ambrosio e il Don Gaudio (Coratina e Ogliarola barese) di Ortoplant di Depalo Michele. Al vertice tra i Piccoli Produttori anche Pasquale la Notte con Racemi, un’altra eccellente Coratina.

Tra i prodotti esteri, anche quest’anno grande conferma degli oli iberici che si aggiudicano ciascuna categoria: al Nevadillo Blanco di Hacienda El Palo la palma per i Monvarietali, a Nobleza del Sur Eco Day di Haceites Castellar quella per i Biologici e a Epicure di Knolive Oils quella riservata ai Blend.

Maria Paola Gabusi conduce una degustazione di olio.

 

“Si è conclusa così un’edizione particolarmente difficile – dice Maria Paola Gabusi – già segnata da un’annata mancata per la produzione di tutto il Nord Italia. Poi si è aggiunta la pandemia. Era necessario dare un segnale di vicinanza ai produttori. Le degustazioni del panel non si sono mai interrotte durante il lockdown: abbiamo continuato a degustare settimanalmente, ciascuno da casa propria ma live attraverso il web, e organizzato la premiazione finale “dal vivo” nel rispetto delle regole».

Continua Maria Paola Gabusi: «Questi due giorni sono stati principalmente per loro: una celebrazione del loro lavoro, con assaggi guidati di tutti gli oli finalisti, una serata di gala speciale, un pic nic nell’oliveto organizzato con lo chef Marco “Assaggia”, scambi di opinioni, confronti. La promozione della cultura dell’olio non poteva fermarsi proprio ora che ce n’è maggior bisogno. Ancora una volta abbiamo voluto sottolineare che il Leone d’Oro è il concorso dei produttori».

Pic nic nell’oliveto.

 

 

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