Nel weekend del 22-23 agosto la regione è stata interessata da un primo debole fronte perturbato, che ha marginalmente coinvolto le zone montane nel pomeriggio-sera di sabato 22, e da un secondo fronte freddo più deciso e organizzato che ha provocato un forte aumento dell’instabilità atmosferica su gran parte del territorio nella seconda parte di domenica.
Sabato 22 i fenomeni meteorologici più significativi hanno riguardato soprattutto l’area dolomitica con rovesci e temporali a tratti anche diffusi e con segnali localmente intensi quali forti precipitazioni e forti raffiche di vento. I quantitativi massimi di precipitazione rilevati dalla rete di stazioni Arpav sono stati registrati nell’Alto Agordino con poco più di 22 mm totali ad Arabba e a Passo Pordoi e scrosci massimi di 13mm in 10 minuti a Malga Ciapela, mentre le raffiche di vento più elevate hanno raggiunto i 91 Km/h a Perarolo di Cadore e i 109 Km/h sulla Marmolada. Di seguito un’immagine radar rappresentativa di una fase dell’evento significativa registrata sabato pomeriggio poco prima delle 19 (legali) con una linea di temporali che stanno attraversando da nord-ovest verso sud-est il Bellunese centro-settentrionale.
Domenica 23 dopo una mattinata caratterizzata da tempo ancora in gran parte soleggiato e con temperature di stampo tipicamente estivo, l’approssimarsi sull’arco alpino di un fronte perturbato in arrivo da nord-ovest ha favorito una crescente instabilità atmosferica associata allo sviluppo di nuvolosità con primi locali fenomeni a prevalente carattere di rovescio e temporale ad iniziare dalle zone montane e pedemontane. Da metà pomeriggio il fronte in avvicinamento dai settori nordoccidentali della regione, ai confini con Trentino e Lombardia, si è organizzato in un sistema convettivo piuttosto ampio con precipitazioni diffuse a prevalente carattere di rovescio e temporale, lungo una fascia compresa tra Trento e Brescia.
Dalle 16.30 il fronte temporalesco ha iniziato ad interessare la zona del Garda e nel suo spostamento verso est si è ulteriormente intensificato registrando proprio in prossimità della città di Verona e zone limitrofe, segnali radar particolarmente forti, indici di precipitazioni molto intense accompagnate da grandine.
Già intorno alle 17.50 il fronte temporalesco iniziava a lasciare il veronese per andare ad interessare in modo diffuso il vicentino e poi parte del padovano con segnali a tratti ancora piuttosto forti, fino ad arrivare poco prima delle 20 nel veneziano centro-meridionale.
Dai dati rilevati dai sistemi radar e dalla rete di stazioni al suolo, le aree del veronese, in particolare lungo la fascia pedemontana compresa tra Bardolino e Verona est, sembrano risultare le zone maggiormente colpite dai fenomeni più intensi, concentrati in poche decine di minuti e associati ad alta probabilità di grandine. In queste zone si sono registrate precipitazioni a carattere di vero e proprio nubifragio come a Bardolino, con massimi di 21.8 mm in soli 5 minuti, 28.6 mm in 10 minuti, 35 mm in 15 minuti e 46 mm in 30 minuti, ma anche precipitazioni di più breve durata come a Verona – Parco Adige dove la quasi totalità della precipitazione si è registrata in 15 minuti con 31.8 mm.
Anche tra vicentino e padovano si sono registrati diversi nubifragi con quantitativi totali anche maggiori rispetto al veronese a causa di una maggior persistenza delle precipitazioni. Le aree più colpite dalle piogge più intense ed abbondanti appiano nella zona pedemontana tra Schio, Malo, Thiene e Piovene Rocchette, con un massimo di 88 mm a Monte Summano, di cui 75 mm caduti in un’ora e con 57.6 mm caduti in soli 30 minuti a Malo, e nell’area tra Colli Berici e Colli Euganei e localmente fino al basso veneziano con un nubifragio registrato a Galzignano e a Campagna Lupia con 60 mm circa in un’ora. In diversi casi i valori delle piogge intense cadute negli intervalli di tempo più brevi, inferiori all’ora, rappresentano dei record per singola località, rientrando in media nei 10 episodi più intensi mai registrati sull’intero territorio regionale dall’inizio delle osservazioni Arpav (metà anni ’80).
Oltre alle forti piogge, i temporali più intensi sono stati accompagnati da raffiche di vento molto forti, in molti casi oltre i 70 Km fino ad un massimo, stimato a 10 m dal suolo, di 105 Km/h a Verona – Parco Adige. Di seguito alcune immagini radar delle fasi più significative dell’evento.