Locazioni brevi e concorrenza sleale, Federalberghi contro il Governo
ROMA - Cassato l'emendamento che chiedeva di considerare a tutti gli effetti un imprenditore chiunque avesse destinato all’attività di locazione breve più di quattro appartamenti. Federalberghi: «Da tre anni attendiamo una soluzione. Il Governo batta un colpo».
“Inspiegabilmente, un emendamento che la scorsa settimana era stato considerato ammissibile, ieri sera è diventato inammissibile. Quando, qualche giorno fa, abbiamo parlato di interminabile gioco dell’oca, mai avremmo pensato che si sarebbe giunti a tanto.”
E’ questo il commento del Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla notizia del dietrofront in Senato sul tema delle locazioni brevi: venerdì scorso era stato approvato un emendamento ai sensi del quale chiunque avesse destinato all’attività di locazione breve più di quattro appartamenti sarebbe stato considerato a tutti gli effetti un imprenditore. E ieri l’emendamento è stato cassato.
L’emendamento prevedeva che si limitasse l’istituto degli affitti brevi soltanto a quattro immobili, escludendo oltre questa soglia la tassa piatta al 21% creando una presunzione di attività d’impresa per i proprietari.
Un provvedimento invocato da Federalberghi per evitare storture e “furbizie” da parte di imprese mascherate che gestiscono numerosi alloggi, usufruendo però di una normativa fiscale molto vantaggiosa che dò origine ad una concorrenza leale nei confronti delle attività alberghiere.
“Il Governo batta un colpo – prosegue Bocca -. Se veramente si vuol tutelare i consumatori e la concorrenza, non è necessario il passaggio parlamentare. Da più di tre anni, gli operatori onesti sono in attesa del regolamento previsto dal decreto n. 50 del 2017 (articolo 4, comma 3 bis), che deve definire i criteri in base ai quali l’attività di locazione breve si presume svolta in forma imprenditoriale”.
Già nei giorni scorsi Bocca aveva dichiarato: “Siamo indignati ed esterrefatti: ogni volta che qualcuno tenta di mettere ordine nella giungla delle locazioni brevi, c’è sempre una manina che interviene e riporta tutto alla situazione di partenza, come in un interminabile gioco dell’oca. A tre anni dall’approvazione della legge sulle locazioni brevi, gli operatori onesti sono in attesa della norma che deve chiarire in quale caso tale attività si presume condotta in forma imprenditoriale.”
Questo era stato il commento del presidente di Federalberghi alla notizia delle opposizioni che sta incontrando l’emendamento al decreto agosto che fissa una soglia massima di unità immobiliari oltre la quale gli host devono essere considerati imprenditori.
Bocca ricorda inoltre che “alberghi, bed and breakfast e affittacamere sono considerati imprenditori anche se hanno dimensioni minime ed attività stagionali. Non si comprende per quale ragione gli host che gestiscono un gran numero di posti letto, operando per tutto l’anno, debbano essere considerati al di sopra della legge”.
I commenti sono chiusi.