Il Presidio socio sanitario a Roè? La minoranza: “Scriteriato spreco di territorio vergine “
ROE' VOLCIANO - Si accende il dibattito sul nuovo Presidio Socio Sanitario Territoriale (PRESST) ipotizzato a Roè. Per il sindaco la sede ideale potrebbe essere l’area naturale in via Olivelli a Volciano. La lista d'opposizione "Proposta per Roè Volciano" non è d'accordo: «Meglio se resta a Salò».
L’Azienda socio sanitaria del Garda intende dismettere definitivamente i servizi erogati nella sede dell’ex ospedale di Salò, ricercando un luogo ritenuto più idoneo. Per il sindaco di Roè Volciano Mario Apollonio la sede ideale potrebbe essere l’area naturale in via Olivelli a Volciano.
Sulla questione interviene la lista Proposta per Roè Volciano, che afferma: «E’ noto che tutte le amministrazioni comunali succedutesi negli anni a Roè Volciano abbiano sempre avuto come priorità la salvaguardia e la tutela dell’ambiente comunale: un territorio collinare per molti tratti incontaminato, dove alle aree ancora boschive ed incolte si susseguono zone coltivate a vigneti e oliveti, donandoci un suggestivo scorcio sul lago di Garda.
Anche l’odierna amministrazione dichiarò l’intenzione di porre la massima attenzione alla tutela del verde: nel programma elettorale del Sindaco Apollonio, nel capitolo Urbanistica e Territorio, si scriveva “salvaguardia e tutela del verde di Roè Volciano, no alla cementificazione incontrollata. Introduzione di un nuovo criterio di valutazione delle richieste di edificabilità dei cittadini con opportune variazioni del PGT (ex Piano Regolatore). Tolleranza zero con coloro che interpretano il nostro territorio come strumento di speculazione edilizia. Riqualificazione con incentivi per interventi di recupero del centro storico, rivalutazione della specificità territoriale di ogni frazione con priorità alle frazioni di Volciano ed Agneto”.
Il nostro attuale Sindaco in passato ricoprì per ben due mandati l’incarico di presidente della Commissione Urbanistica e, in sintonia con le due precedenti amministrazioni, ha sempre condiviso con esse le scelte di massima tutela e salvaguardia per preservare il nostro delicato e prezioso ambiente urbano e paesaggistico.
A scongiurare questo pericolo ci viene in aiuto la stessa legislazione urbanistica regionale lombarda, che limita il consumo di suolo e favorisce la rigenerazione delle aree già urbanizzate, soprattutto in ambienti soggetti a tutela (come lo è quasi tutto il nostro territorio comunale collinare affacciato a Salò). Se negli ultimi anni si fosse abbassata l’attenzione sulla difesa del suolo vergine le frazioni di Volciano, Liano, Trobiolo e Agneto sarebbero andate incontro ad un’invasiva speculazione edilizia, di cui abbiamo purtroppo uno sconfortante esempio volgendo il nostro sguardo verso il basso Garda, ostaggio di seconde case e campeggi stagionali.
Confortati da questi presupposti – continua Proposta per Roè Volciano – viene subito da pensare che gli spazi per il nuovo PRESST potrebbero essere ospitati in fabbricati già esistenti sul territorio Salodiano, cogliendo l’occasione per operare una saggia riqualificazione di edifici che da anni versano in stato di abbandono, come ad esempio la vecchia sede Enel in via Garibaldi, da anni in totale disuso, già fornita di un’ampia area parcheggio e che ben si presterebbe ad una ristrutturazione in tempi brevi.
La scelta di via Olivelli risulterebbe perciò assai azzardata per una serie di validi motivi che qui si vogliono evidenziare.
Lo scriteriato spreco di territorio vergine ancora intatto, con le caratteristiche peculiari sopra dette. Stiamo parlando di un’area coltivata a vigneto, oliveto e parte incolta e a bosco, di più di 100.000 mq, che deve essere in zona edificata mediante un piano particolareggiato di intervento, che prevede tutte le opere di urbanizzazione (viabilità, parcheggi, reti tecnologiche (fognature, acquedotto, elettricità, metano, telematiche, ecc.) da realizzarsi ex novo in quanto l’area ora ne è assolutamente priva
La procedura autorizzativa di una simile operazione a livello urbanistico comporta una variante sostanziale del PGT, essendo tutta la zona inserita in contesto agricolo inedificabile e protetta ai sensi del D.Lgs. n° 42/2004, con vincolo di tutela imposto con Decreto Ministeriale del 1958. Questa procedura deve essere sottoposta ad una serie di approvazioni ed autorizzazioni a vari livelli, da quello locale a quello ministeriale che possono tranquillamente durare anni.
L’operazione comporta la costruzione di nuove volumetrie altamente impattanti a livello ambientale e panoramico. Si provi ad immaginare cosa diventerebbe l’impagabile e ampio scorcio panoramico dal belvedere della parrocchiale da San Pietro verso il lago con nel mezzo un così pesante nuovo intervento edilizio.
Si avranno altissimi costi di urbanizzazione a carico della comunità volcianese, con un introito finanziario pari a zero per le casse comunali, in quanto per una simile infrastruttura, equiparabile ad un nuovo presidio ospedaliero, non sono previsti oneri da versare per rilascio del permesso di costruire.
La realizzazione del nuovo PRESST sul nostro territorio comunale – conclude Proposta per Roè Volciano – comporterebbe un sensibile aumento del traffico in entrata ed uscita, determinando inoltre uno spostamento dei servizi ospedalieri in un’area attualmente non coperta dal servizio di trasporto pubblico.
Qualora l’operazione andasse a buon fine si tratterebbe di una smentita totale da parte dell’attuale amministrazione su quanto promesso ai cittadini nelle sue intenzioni elettorali, con un danno irreparabile per il nostro ambiente ancora intatto da tutelare in quanto principio fondamentale del nostro vivere civile.
Se così fosse come minoranza ci opporremo in tutti i modi, in tutte le sedi, con tutte le forze a nostra disposizione per impedire un simile scempio ingiustificato ed irreparabile».
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