Il sindaco Giampiero Cipani non intende proprio rinunciare ai servizi sociosanitari presenti sul suo territorio e, nel dibattito in atto sulla futura localizzazione del Presst – prima ipotizzato in una porzione dello storico ospedale salodiano e in tempi più recenti in un’area verde in via Olivelli, a Roè Volciano – rilancia con una nuova proposta, che a Cipani, a dir la verità, è stata suggerita dalla minoranza di Roè (ne avevamo scritto qui) .
«L’ex Enel di via Belvedere – dice il sindaco – è una soluzione perfetta: ampio parcheggio, edificio indipendente con dimensioni adeguate, raggiungibile senza dover entrare in centro sia dall’alto Garda che dalla Valsabbia, nessun vincolo storico o architettonico».
Il complesso sorge su un comparto di 4.668 metri quadrati e presenta una volumetria di circa 11.500 metri cubi, guarda caso giusto quanto serve al Presst.
Caratteristiche che Cipani ha già avuto modo di illustrate al direttore di Asst del Garda, Carmelo Scarcella, al quale ha prospettato questa «interessante soluzione alternativa» tramite una lettera inviata, per conoscenza, anche all’assessore regionale al welfare, al direttore di Ats Brescia e al sindaco di Roè.
Dettaglio non da poco: l’immobile che tutti a Salò chiamano “ex Enel” è privato. Da tempo posto in vendita da Unipol Banca Spa mediante procedura di asta pubblica, dopo alcuni incanti andati deserti l’edificio avrebbe trovato un acquirente nell’ultima asta per una cifra attorno agli 1,7 milioni.
Ma Salò non avrà problemi a far valere l’interesse pubblico, modificando la destinazione d’uso del complesso, che nel Pgt è ora classificato come prevalentemente residenziale: «L’edificio – continua Cipani – si presta perfettamente ad ospitare servizi pubblici e avrà una destinazione urbanistica conseguente».
Il sindaco lo ha comunicato ad Asst, rendendosi «disponibile ad utilizzare qualsiasi strumento normativo che consenta eventuali variazioni di quanto previsto nello strumento di pianificazione comunale».
Lo stesso vale per l’ex ospedale, il quale, liberato dai servizi sociosanitari, potrebbe finire sul mercato per finanziare l’operazione. Il Comune si è infatti detto disposto a «considerare le proposte di modifica del Pgt che Asst vorrà formulare, anche volte a consentire l’integrale trasformazione delle destinazioni d’uso dell’ex ospedale di Salò in un’ottica di riconversione completa dello stesso». La soluzione ex Enel per il futuro Presst sarebbe peraltro conforme alle direttive nazionali e regionali sul risparmio di consumo di suolo e di rigenerazione urbana.