Trentino: basta con i 21 parametri, ne servono solo 5

TRENTINO - Dalla conferenza dei presidenti delle Regioni e Provincie autonome è uscito un documento, proposto dal Presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, in cui si chiede al Governo un aggiornamento dei criteri per la classificazione delle zone "rosse", "arancioni" e "gialle", portando a 5 dai 21 attuali gli indicatori per valutare la capacità di gestione dell'emergenza.

“La conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome ha proposto al Governo di aggiornare e razionalizzare i parametri utilizzati per definire il rischio di contagio e dunque decidere se un territorio debba entrare nella zona rossa, arancione o gialla”.

Lo ha annunciato il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, nel corso del consueto appuntamento pubblico con la task force provinciale impegnata nel contrasto della pandemia.

“Abbiamo chiesto al Governo – ha detto Fugatti – di utilizzare solo 5 parametri, invece dei 21 che vengono utilizzati attualmente, ovvero: la percentuale di tamponi positivi, l’indice Rt, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e quello dei posti letto totali e la possibilità di garantire adeguate risorse per il contact-tracing”.

 

Riguardo alla classificazione dei test antigenici, tema al centro del dibattito degli ultimi giorni, il presidente ha evidenziato come le Regioni, di comune accordo, abbiano ribadito che deve essere il Governo a decidere come considerare questi dati. Le Regioni e le Province autonome hanno, inoltre, chiesto al Governo che in caso un territorio emani un’ordinanza più restrittiva rispetto all’ambito assegnato a livello nazionale il Governo riconosca comunque i “ristori” per le attività che devono chiudere o subire delle limitazioni.

Quanto all’attuale situazione sanitaria Fugatti ha chiarito come i dati sui contagi degli ultimi giorni siano davvero preoccupanti, anche se resta sostanzialmente stabile il numero delle terapie intensive e nelle ultime 24 ore si registrino 101 guariti più altri 16 guariti clinicamente. A preoccupare sono soprattutto i contagi fra le persone over 70, oggi 105 su 276, tanto che il dottor Antonio Ferro dell’azienda sanitaria ha ribadito l’importanza che all’interno delle famiglie si presti la massima attenzione ai contatti con gli anziani. Per quanto riguarda i ricoveri, Ferro ha spiegato che attualmente ci sono 500 posti letti attivi in Trentino, ma che si punta ad arrivare a 600. Infine sono stati forniti i dati relativi ai positivi fra il personale sanitario. Sono 180 i casi su circa 8500 dipendenti dell’Azienda sanitaria e 175 fra i circa 5500 operatori delle RSA.

Fugatti ha infine dichiarato che al momento non ci sono altri comuni trentini in procinto di entrare in zona rossa, anche se c’è molta preoccupazione ed attenzione per la situazione che si è sviluppata a Telve ed ha ringraziato Graziella Menato, sindaco di Castello Tesino, uno dei tre comuni in zona rossa, intervenuta nel corso della conferenza stampa, per la grande collaborazione e il senso di responsabilità che cittadini di quel Comune stanno dimostrando in questi giorni difficili.

 

 

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