Che aria respiriamo? Il Comitato Ambiente e Territorio chiede il monitoraggio
DESENZANO DEL GARDA - Richiesta del CAT al sindaco di Desenzano: «Chieda ad Arpa Lombardia di installare centraline fisse e mobili sul nostro territorio».
E’ notizia recente che la Corte di Giustizia europea ha chiuso il primo ciclo della procedura di infrazione nei confronti dell’Italia (i giornali hanno scritto molti articoli su questa notizia, come questo), colpevole di avere sforato, dal 2008 al 2017, in maniera sistematica e continuata i valori limite UE per le polveri sottili ( Pm10 ).
Scrive il Comitato Ambiente e Territorio: «Sono prodotte principalmente dalla combustione dei veicoli (soprattutto veicoli diesel e obsoleti) e da impianti di riscaldamento civili e industriali. Tra le zone italiane interessate a questo carico di emissioni c’è la nostra Pianura Padana. Era il 2018 quando come Comitato (insieme a molti cittadini e gruppi) aderimmo alla campagna di monitoraggio dal basso promossa da Basta Veleni e Cittadini per l’aria di Milano “NO2 No grazie”, acquistando alcuni campionatori e posizionandoli nelle zone più trafficate della nostra città. I risultati non furono confortanti.
La rotonda di via Marconi (dove ora sfavillano nuovi supermercati ed attività commerciali) risultò essere la zona più inquinata da Biossido di Azoto tra quelle campionate, ma anche la rotonda del Conad di Rivoltella , via Dante Alighieri e via El Alamein si guadagnarono il bollino arancione sforando i limiti di legge.
Dopo quasi tre anni, durante i quali nulla è stato fatto in questo senso abbiamo inoltrato via Pec una richiesta al sindaco di Desenzano, ad ARPA Lombardia e a tutti i consiglieri comunali per la richiesta di installazione di centraline (fisse e mobili) sul nostro territorio.
Ricordiamo infatti che a Desenzano non esiste nessuna centralina e che la più vicina è a Lonato. Se c’è una cosa di cui proprio non possiamo fare a meno e sulla quale abbiamo poca possibilità di scelta è l’aria che respiriamo.
I danni cagionati dall’inquinamento da polveri sottili – ricorda il CAT – sono molteplici (morti premature, malattie cardiovascolari e respiratorie) e le persone fragili e i bambini sono i più esposti.
Il monitoraggio è il primo fondamentale passo verso la risoluzione del problema. Ci chiediamo come sia possibile che interi territori restino senza i dati analitici forniti dalle centraline e ci chiediamo come non sia venuto in mente all’Amministrazione di richiederle con forza ad Arpa visto che è nelle sue possibilità».
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