Lo sapevate che vacanza deriva dal nome di un’antica divinità Sabina? Lei si chiamava dea Vacuna ed era la protettrice dei campi, della natura con acque e boschi, era legata al culto della fertilità, una sorta di Grande Madre, ma nello stesso tempo era anche la patrona del riposo dopo i lavori della campagna. Da qui derivò il verbo latino vacare, essere libero da compiti, riposare, mancare al lavoro e da cui figurativamente deriva fare vacanza (vacatio dal latino).
La dea seguì il percorso di altre divinità, dopo i Sabini fu adorata dai romani ed in seguito venne assimilata ad altre dee: gli storici hanno opinioni diverse in merito. C’è chi l’assimilò alla dea Vittoria e chi a Minerva, Cerere e Bellona.
Nell’Italia centrale era assai amata, un grande santuario era stato a lei dedicato e veniva celebrata una festività in suo onore all’inizio dell’inverno e dell’estate. Ancora oggi alcuni paesi della provincia di Rieti ne riecheggiano il nome come Vacone, Bacugno, Bocchignano, Mansio ad Vacanas, ma soprattutto conservano riti millenari pagani rivisti in forma cristiana…
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