Nessuna incompatibilità tra la carica di ministro e quella di presidente della Comunità del Garda. La presidente uscente Mariastella Gelmini, in carica dall’ottobre 2015 e in scadenza di mandato, potrebbe essere riconfermata alla guida dell’ente benacense.
«La Comunità non è un ente gestore – dice il segretario generale Lucio Ceresa -, ma un ente di indirizzo politico. Non c’è dunque alcun motivo di incompatibilità».
In Comunità avremo un Gelmini bis? Lo decideranno i sindaci nell’Assemblea convocata alle 11 di sabato 27 gennaio, in videoconferenza, per la nomina del nuovo direttivo e del nuovo presidente.
Continua Ceresa: «L’on. Gelmini ha manifestato la sua disponibilità a ripetere questa esperienza, che ha ritenuto positiva, anche per portare a termine i grandi progetti a cui si è lavorato in questo mandato. Certo – aggiunge Ceresa – sarebbe significativo per la Comunità del Garda avere come presidente un ministro agli affari regionali e alle autonomie, visto che la Comunità è stata, fin dal 1955, il tentativo dei gardesani di dare autonomia e unità ad un territorio con problemi comuni ma diviso tra diverse Provincie e Regioni».
Di certo, un presidente ministro darebbe all’ente una grande autorevolezza istituzionale. E chissà, 120 anni dopo Giuseppe Zanardelli, forse un Presidente del Consiglio potrà finalmente giungere sul Garda in visita ufficiale.