Galleria Adige-Garda, terminate le prove di apertura

ALTO GARDA - Galleria Adige-Garda: conclusa oggi, martedì 5, la manutenzione programmata del tunnel scolmatore. La Provincia di Trento: "Nel lago di Garda scaricata una quantità d’acqua contenuta, mista a limi e sabbie".

Tutto regolare per la “manovra periodica” programmata alla galleria Adige-Garda. La manutenzione, effettuata con cadenza annuale dal Servizio Bacini montani della Provincia autonoma di Trento, serve a verificare che tutte le componenti meccaniche, elettroniche, hardware e software degli organi di manovra che governano le paratoie all’imbocco del canale scolmatore siano funzionanti ed efficienti.

Il complesso delle attività si è esaurito nell’arco di circa due giornate e ha compreso le operazioni di verifica delle quattro paratoie, con un leggero sollevamento in modalità alternata che non hanno superato le quattro ore complessive di scarico verso il lago. Precedentemente era stato effettuato anche il dragaggio del materiale fangoso accumulatosi nel bacino di ingresso a Mori, per evitare che potesse creare intralcio all’operatività delle paratoie e confluisse nel lago durante il loro sollevamento.

La galleria Adige-Garda è un’opera fondamentale per il controllo e la difesa idraulica della parte meridionale del Trentino e della città di Verona, che consente di regolare la portata di piena del fiume Adige riversandone, se necessario, parte delle acque nel lago di Garda.

La manutenzione periodica costituisce anche un’occasione di verifica e messa a punto delle procedure che fanno capo alla squadra tecnica e operativa, composta da otto persone.

 

 

Le attività di manovra hanno previsto dapprima l’apertura delle quattro paratoie, una alla volta per circa 10/15 minuti, con portata media di circa 25 metri cubi al secondo; successivamente sono state aperte tutte contemporaneamente per circa 10 minuti, raggiungendo la portata massima di circa 100 metri cubi al secondo.

Le operazioni di apertura sono durate circa 4 ore e hanno comportato l’immissione nel lago di Garda di una quantità d’acqua contenuta, mista a limi e sabbie. Precisi protocolli e procedure hanno stabilito modalità e tempi dell’operazione, in base alla quantità di limo e sabbie che si depositano nel bacino di carico, fra le griglie di presa e lo sbarramento. Le attività sono state monitorate anche dall’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente (APPA) che ha eseguito i controlli sulla qualità delle acque sia del fiume Adige che del lago di Garda.

Durante il periodo di svolgimento sono state vietate la navigazione e le attività in genere sul lago per un raggio di 200 metri dallo sbocco della galleria.

Il presidio ed il controllo in prossimità dello sbocco sono stati garantiti dal personale del Corpo forestale del Servizio Bacini montani e della Stazione forestale di Riva del Garda, in collaborazione con i Vigili del fuoco volontari di Nago-Torbole e Riva del Garda.

Il progetto esecutivo della galleria Adige-Garda fu approvato il 3 febbraio 1939 dal Comitato amministrativo del Magistrato alle Acque di Venezia e il primo marzo dello stesso anno fu dato avvio ai lavori. La galleria fu inaugurata il 18 maggio del 1959 dopo vent’anni dall’inizio dei lavori, interrotti alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. L’ultima apertura si è resa necessaria in occasione dell’evento meteorologico Vaia, che il 28 ottobre 2018 ha colpito tutto l’arco alpino. In tale occasione la galleria è rimasta aperta dalle 22:37 del 29 ottobre alle 16:12 del 30 ottobre, per un totale di 17 ore e 35 minuti, con una portata massima di 300 metri cubi al secondo. Il volume totale scaricato al lago di Garda è stato pari a 17.073.385 metri cubi. Un volume apparentemente enorme, ma relativo se si considera la notevole superficie del lago di Garda, che ha determinato un innalzamento del bacino di circa 5 centimetri. La galleria Adige-Garda è in grado di derivare fino a 500 metri cubi al secondo.

 

 

La rapidità delle prove ha limitato le conseguenze negative per l’ambiente gardesano. Ricordiamo infatti che l’immissione di acqua dell’Adige, differente da quella del lago per temperatura e qualità del materiale in sospensione, produce effetti negativi e arreca uno shock all’ecosistema lacustre.

Soddisfazione per i tempi rapidissimi con cui si sono svolte le prove è espressa dalla presidente della Comunità del Garda, Mariastella Gelmini, e dal segretario Lucio Ceresa: «Le istanze avanzate per conto dei Comuni del lago quest’anno sono state pienamente recepite».

I video sono di Bruno Frazzini.

 

 

I commenti sono chiusi.