Salò senza hub vaccinale. Il sindaco: “Ci abbiamo provato, non ci hanno ascoltato”

SALO' - Come ormai noto per i cittadini di Salò l'hub vaccinale di riferimento sarà quello di Gavardo. Lo ha deciso Asst Garda, nonostante le numerose richieste dell'Amministrazione. Il disappunto del Comune.

Al fine di una corretta informazione ai cittadini, il Comune di Salò ha pubblicato la sintesi delle numerose iniziative intraprese dall’Amministrazione comunale al fine di ottenere l’attivazione di un polo vaccinale sul territorio salodiano. Si tratta di una fitta corrispondenza, anche con le più alte cariche regionali, per «tutelare le esigenze dei cittadini salodiani».

«È con profondo rammarico – dice il sindaco Giampiero Cipani – che vi informo che, purtroppo, come si evince dalla documentazione di seguito riportata il nostro notevole impegno ed i nostri sforzi non sono stati premiati».

In data 22/02/2021, perveniva al Comune una nota, inviata a tutti Comuni, di aggiornamento sulla campagna vaccinale dalla quale si evinceva che la sede vaccinale per i cittadini salodiani era l’hub di Gavardo.

In data 23/02/2021, il Sindaco inviava tempestivamente ad ATS ed al Presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci una lettera con la richiesta di valutare la possibilità di attivare, quale polo vaccinale, anche l’Ospedale di Salò.

In data 24/02/2021 ATS trasmetteva tale richiesta ad ASST “per le opportune valutazioni di competenza” chiedendo di esaminare la disponibilità manifestata dall’Amministrazione comunale di Salò.

In data 01/03/2021 in qualità di Presidente del Distretto 3, il Sindaco reiterava la richiesta inviando ad ATS e ad ASST una nuova nota in cui manifestava la disponibilità di utilizzare ulteriori e diverse sedi.

A parte l’ospedale, sito già sperimentato con successo in fase di vaccinazione antinfluenzale, il Comune di Salò sin diceva disposto a mettere a disposizione ulteriori spazi e sostenerne i costi di funzionamento (il Centro Sociale sito in Via Montessori 4, la Palestra Robur sita in Via Benvenuti a Barbarano e, previ accordi con l’Amministrazione provinciale di Brescia, l’Auditorium dell’Istituto Tecnico Battisti in Via IV novembre).

La richiesta di Salò alla Regione Lombardia

In data 05/03/2021 il Sindaco scriveva alla Vice Presidente e Assessore al Welfare della Regione Lombardia, al Consulente per il Piano Vaccinale del Presidente di Regione Lombardia, al Direttore Generale dell’ATS di Brescia ed al Direttore Generale dell’ASST del Garda per segnalare la situazione ribadendo che oltre al possibile e naturale utilizzo dell’ospedale da parte dell’ASST, sito del resto già sperimentato con successo in fase di vaccinazione antinfluenzale, il Comune di Salò era in grado di mettere a disposizione ulteriori spazi e sostenerne i costi di funzionamento.

La richiesta del Comune di Salò si giustifica, oltre che per il numero elevato di cittadini anziani che sono residenti presso la nostra città, la più popolosa del comprensorio, avendo 3.701 cittadini over 60 di cui 1.052 cittadini over 80, anche per la presenza sul territorio di numerose scuole superiori che vede, quando l’attività didattica è svolta in presenza, un elevato numero di giovani (2355) provenire da numerosi comuni limitrofi con un aumento del rischio di contagio.

La soluzione proposta di aprire un polo vaccinale anche a Salò è intesa ad agevolare non solo i residenti salodiani ma anche molte persone, soprattutto anziane, dei paesi vicini che potrebbero trovare risposta agli eventuali problemi di mobilità stante il fatto che a Salò è organizzato un adeguato servizio di trasporto pubblico urbano.

In tale sede il Sindaco segnalava di non conoscere le motivazioni per cui non erano state prese in considerazione le proposte avanzate ripetutamente dall’Amministrazione comunale, non avendo avuto riscontro alle sue note e non essendo stato coinvolto in tali scelte né come Amministrazione comunale né come Presidente del Distretto 3. Esprimeva, infine, la sua sincera e forte inquietudine sapendo che, al di là della opinabile scelta logistica, i cittadini salodiani ultra ottantenni non fossero stati in tale data ancora vaccinati.

Solo in data 09/03/2021 ASST del Garda inviava la risposta che si pubblica di seguito.

La scelta di Gavardo

ASST Garda, in risposta alle richieste del Comune di Salò ha risposto precisando che «l’ASST del Garda ha individuato i propri HUB Vaccinati sulla scorta delle indicazioni rese note da Regione Lombardia, in cui si prevedeva l’individuazione di Centri Vaccinati massivi in numero limitato e in grado di ottimizzare la gestione riguardante la somministrazione dei vaccini in questione. In relazione a quanto sopra delineato, la scrivente ASST ha individuato, per l’Area Garda/Vallesabbia 2 HUB Vaccinali rispettivamente a Gavardo (presso il Palafiera sito in Via O. Avanzi, 60) e a Lonato (presso il Palazzetto dello Sport sito in via Marchesino). Inoltre, al fine di agevolare gli utenti over 80 residenti nelle zone più a Nord dell’azienda stessa, ossia alta Vallesabbia e alto Garda, ha programmato l’attivazione di 3 Centri Vaccinali periferici a Nozza di Vestone, a Bagolino e a Gargnano».

Il disappunto di Salò

In data 11/03/2021 il Sindaco rispondendo ad ASST del Garda esprimeva con forza, a nome di tutta la comunità salodiana, «il disappunto per una simile scelta manifestando che le ragioni addotte da ASST risultano incomprensibili in quanto vanno nella direzione esattamente opposta a quella dichiarata di voler ottimizzare la gestione riguardante la somministrazione dei vaccini poiché trascurano la vocazione comprensoriale di Salò e la sua posizione baricentrica nel territorio dell’alto Garda e non solo.

Risultano, altresì, incomprensibili – conclude il sindaco Giampiero Cipani – alla luce del fatto che l’Hub di Gavardo, al quale devono fare riferimento i cittadini salodiani, è aperto solo due giorni alla settimana, non garantendo, così, una celere e capillare vaccinazione. Con l’ultima nota è stato anche contestato il metodo seguito per operare la scelta perché non vi è stato il coinvolgimento delle Amministrazioni comunali che sono quelle a contatto diretto con la popolazione e che vedono i Sindaci, in qualità di Autorità sanitaria locale essere preposti alla tutela della salute pubblica».

 

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