L’ordinanza trova applicazione ogniqualvolta la Provincia automa di Trento venga collocata in «zona rossa», in virtù dell’apposita ordinanza adottata dal Ministero della salute. La violazione dei divieti e degli obblighi dell’ordinanza comporta l’applicazione di quanto previsto dall’articolo 4 del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito in legge il 22 maggio 2020, n. 35.
L’ordinanza è nata dalla valutazione che «il dpcm 2 marzo 2021, nei casi in cui è consentita la ristorazione con asporto, ne vieta la consumazione sul posto o nelle adiacenze -si legge nel testo- e considerato che nella consumazione di cibi e bevande per asporto gli avventori frequentemente si intrattengono nelle adiacenze degli esercizi determinando assembramenti, valutata inoltre la naturale impossibilità di protezione delle vie respiratorie durante il consumo di cibi e bevande con conseguente accrescimento del rischio di contagio».
Con questa ordinanza si vuole «dare certezza agli operatori economici e ai cittadini sulle regole da seguire, favorire un più diffuso rispetto dei divieti e degli obblighi vigenti, e comunque agevolare i controlli e l’accertamento delle eventuali violazioni».
Il tutto nell’ambito della delicata situazione sanitaria, segnata da una preoccupante recrudescenza del contagio di covid-19.