A spasso sul lago con le stampe ottocentesche di J.J. Wetzel
LAGO DI GARDA - Pronti per un viaggio pittorico sul lago di Garda attraverso le opere di Johan Jacob Wetzel? Scopriremo luoghi rimasti quasi invariati ed altri assolutamente irriconoscibili. Ci accompagna Cristina De Rossi (Il Mondovunque).
Ai nostri giorni pare essersi persa l’etimologia del termine turismo, che deriva dal francese tour. Nei secoli scorsi, partendo dal XVII secolo, la ricca aristocrazia europea soleva partire per il cosiddetto Gran Tour.
Desiderava perfezionare il proprio sapere viaggiando ed apprezzare in loco l’arte, la storia, la politica e gli usi e costumi dei paesi visitati. Trascorrevano il loro tempo nei musei, nelle chiese, nelle biblioteche o semplicemente oziando godendosi la bellezza del paesaggio apprezzandone la gastronomia. Ovviamente l’Italia era una meta imperdibile.
Gli artisti si dilettavano a ritrarre paesaggi e scene di genere, illustrando luoghi carichi di magia, schizzando disegni e studi dal vivo. Essi venivano poi trasposti su lastra e stampati per essere venduti a quei turisti desiderosi di portare con sé un ricordo del loro viaggio.
I primi esperimenti di fotografia infatti avvengono nei primi decenni dell’800, ma solo verso il 1860 si inizia a considerare la fotografia come uno strumento d’espressione. Fino ad allora le illustrazioni rappresentavano ciò che per noi ora è la fotografia ed erano le uniche che potevano essere trasformate in souvenir. Molti di questi artisti venivano dai Paesi nordici, dalla Germania, dall’Austria e dalla Svizzera.
Nel 1824 viene dato alle stampe un libro di illustrazioni intitolato Viaggio pittorico sul lago di Garda. E’ il risultato della conclusione del viaggio del pittore svizzero Johan Jacob Wetzel attraverso i laghi prealpini: il lago di Como, il lago Maggiore, quello di Lugano e naturalmente il Garda.
L’opera comprende dodici vedute del nostro lago, acquetinte acquarellate, disegnate da Wetzel e incise da Conrad Caspar Rordorf, in cui vengono scelti i paesaggi più suggestivi.
Sono stampe dalla vena profondamente romantica, con scene idilliache, ma caratterizzate da un raffinato gusto di colore. Vengono pubblicate da una delle più note ed antiche case editrici svizzere del tempo, la Orell Füssli, che, sebbene con numerose trasformazioni e passaggi di mano, divenne una delle più importanti tipografie ancora esistente.
Ma chi era Wetzel?
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