Lunedì 26 aprile il Vittoriale degli Italiani ha riaperto al pubblico tutti gli spazi, compresa la Prioria, l’abitazione del Poeta.
Alla biglietteria della Fondazione – un museo che prima del Covid, nel 2019, aveva contato 279.328 visitatori – non c’è la coda che si era soliti vedere in un giorno qualsiasi di fine aprile, ma un po’ di movimento c’era. Un bel segnale di ripartenza, insomma.
«Direi ottimo – dice il presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri – dato che nonostante fosse lunedì, il poco preavviso e la pioggia abbiamo avuto 64 visitatori, 54 dei quali hanno visitato la Prioria».
Altra nota positiva sono le previsioni rosee per i prossimi giorni: «Per il 1° maggio ho dovuto aumentare i turni del personale – continua Guerri – per il mare di prenotazioni ricevute, che fatichiamo a soddisfare visto l’ingresso contingentato alla Prioria (gruppi di 6 persone al massimo, e non 10 come prima, ndr). Questo è il miglior segnale di ripresa. Credo che a maggio avremo numeri pari, se non superiori, a quelli del 2019».
Del resto, già nelle ultime due settimane, con l’apertura gratuita del parco, il pubblico aveva dato prova del desiderio di tornare a vivere gli spazi del Vittoriale, dove peraltro i mesi invernali non sono trascorsi invano: sono stati restaurati la facciata della Prioria, l’aereo del volo su Vienna, due obici e Villa Mirabella (dove d’Annunzio ospitava la moglie), sono stati puliti marmi e pareti di Piazza dell’Esedra e Piazzetta Dalmata e si è avviata la trasformazione del Casseretto, la casa dell’architetto Maroni, in Museo della Santa Fabbrica.
«Il Vittoriale è al suo meglio», dice Guerri, che annuncia in anteprima la «Festa delle Rose» per il 15 maggio.
Si guarda anche al festival Tener-a-mente, pur tra mille incognite: «Ci sono problemi sia riguardo al coprifuoco – dice Guerri -, che comporterà probabilmente orari anticipati, sia ai posti disponibili. Il decreto parla di un massimo di mille posti, ma non oltre la metà della capienza, nel nostro caso 750 posti. A queste condizioni sarà difficile far quadrare i conti, ma ci riusciremo: gli spettacoli ci saranno».