Salò, un presidio per la medicina del territorio

L’iniziativa è promossa dal «Coordinamento a sostegno della sanità pubblica dell’Alto Garda e della Valtenesi», costituita da una pluralità di realtà associative e politiche (Arci Salò, CGIL Spi Salò e Alto Garda, CGIL Funzione pubblica Sanità Brescia, Città Futura Salò, Scelgo Salò, Idee in Comune di San Felice del Benaco, Medicina Democratica, 6000 Sardine Garda e Salò).

«La grave emergenza Covid-19 di questi mesi – dicono i promotori – ha messo in luce, in maniera drammatica, i limiti, non più accettabili né giustificabili, del sistema sanitario regionale, dovuti alle scelte scellerate operate nel corso degli ultimi vent’anni, che sono stati fronteggiati solo grazie alla volontà e al sacrificio del personale medico, degli operatori sanitari e del servizio di volontariato.

Sulla questione si era espressa nei giorni scorsi anche la Lega di Brescia (ne avevamo scritto qui).

A tal proposito Giovanni Ciato (Salò Futura) dice: «Anche se tardiva e assunta dopo la costituzione del Coordinamento di forze sociali e del mondo dell’associativismo che hanno denunciato in un documento politico lo stato in cui si trova la sanità pubblica a Salò, prendo atto che anche la Lega bresciana ha condivido la linea sin qui tenuta dal gruppo di coordinamento sulla Sanità pubblica in Alto Garda e Valtenesi, e sulla necessità di mantenere e rafforzare il presidio di Salò. Tutto ciò che aiuta a tutelare la salute dei cittadini e a rafforzare la sanità del territorio è positivo».

 

 

Per un PreSST pubblico a Salò per l’Alto Garda e la Valtenesi

Questo il documento diffuso dal Coordinamento.

Il percorso scelto per arrivare a realizzare un PreSST per il comprensorio “Alto Garda – Valtenesi” è quello di un Coordinamento di tutte le Forze sociali, dell’associativismo e politiche del territorio che si riconoscono nella necessità di una politica della Salute basata sul servizio pubblico e non prevalentemente appoggiata al servizio dei privati.

La pandemia da Covid-19 e l’incertezza, la paura e la preoccupazione che pervade la gente, di ogni appartenenza sociale e culturale, sono testimoni della necessità di un radicale cambiamento della politica per la cura e la prevenzione sanitaria e socio- sanitaria.

Obiettivo del Coordinamento è di promuovere sul territorio il maggior coinvolgimento possibile di tutte le associazioni e di tutte le forze politiche, degli operatori sanitari (quali i medici di famiglia), per una discussione che ci porti al confronto con Comuni e Regione attraverso ogni forma civile e democratica di espressione del pensiero, e la programmazione di manifestazioni con presidio davanti all’ex Ospedale di Salò, oltre ad una petizione in favore della Sanità pubblica e di un PreSST per l’intero comprensorio “Alto Garda-Valtenesi” a Salò, qualora ritenuta necessaria.

Ogni altra attività e manifestazioni che si riterrà necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

Il documento contempla anche il “cronoprogramma” del nostro lavoro nelle prossime settimane che verrà aggiornato e integrato in base agli sviluppi dell’iniziativa, allo scopo di migliorare la capacità di interlocuzione con la politica e con il territorio.

Linee di indirizzo

Nel quadro generale di questi lunghi mesi di pandemia è emersa l’importanza dei servizi sanitari territoriali e l’essenzialità di uno stretto rapporto con la popolazione.

Di fronte a questa situazione e all’approssimarsi della revisione della legge regionale sulla sanità(l’attuale ha dimostrato di essere fallimentare, avendo spostato ogni attenzione solo sui servizi ospedalieri e avendo dato enorme spazio al settore privato a scapito dei servizi pubblici), dove non si è ancora aperto un dibattito pubblico sul tema, si rende necessario far confluire ogni sforzo a livello locale per confermare e attuare la previsione di un PreSST per l’intero comprensorio.

In questo stallo gioca un ruolo fondamentale la contrapposizione tra Comune di Salò, nella figura dell’attuale sindaco Cipani, e Asst, non solo per le parole spese dal sindaco nei confronti del direttore generale in sede di Consiglio comunale, ma per gli atti concreti che ha messo in atto:

  • Lo sfratto del Sert senza giustificati motivi;
  • Il tentativo in atto di liberare locali in uso da sempre all’azienda sanitaria;
  • Di aver deciso di chiedere la corresponsione di un canone di locazione e attivato la procedura legale per liberare i locali concessi;
  • I continui e contraddittori cambi di posizione sul da farsi sull’ex ospedale che prospettano un reale pericolo di trasferimenti di tutti i servizi socio-sanitari.

È quanto mai attuale ed evidente il pericolo che sul nostro territorio molti servizi socio- sanitari non vengano più riattivati (o che vengano attivati solo in parte) e si finisca per affidarli in modo fittizio, per la parte che può generare reddito, al settore privato.

Da Salò si chiede, a tutte le forze sociali e politiche presenti sul Territorio, nonché agli amministratori in carica dei comuni che gravitano sul comprensorio “Alto Garda-Valtenesi”, di unire le voci e le forze per chiedere che:

  • Dopo il trasferimento dei posti letto di riabilitazione un tempo dell’ospedale di Salò a Villa Barbarano, vengano garantite risorse economiche ed umane all’ospedale di Gavardo per garantire una sua corretta funzionalità ed uno sviluppo qualitativo;
  • L’ospedale di Salò può essere il punto di partenza di una rete che coinvolge nel PreSST i presidi che ASST ha depotenziato e svuotato della loro funzione, come gli ambulatori di Gargnano, per dare corso, quanto prima, alla medicina del territorio per l’intero Alto Garda e Valtenesi.
  • Vengano urgentemente implementati i servizi socio-sanitari e socio-assistenziali territoriali in tutto l’Alto Garda e la Valtenesi, garantendo le necessarie risorse economiche e di personale per attuare il PreSST, e invertendo con determinazione la direzione di questi ultimi decenni;
  • I servizi territoriali siano pubblici e non affidati in modo fittizio a strutture private per poi poter dire che sono ancora presenti;
  • Tali servizi siano collocati negli spazi dell’ex ospedale salodiano, in quanto già di proprietà pubblica, già in parte ristrutturati e con le dimensioni necessarie per permettere in tempi rapidi la loro ricollocazione;
  • Evitare di rincorrere soluzioni alternative poco credibili e molto problematiche come l’ipotesi di un nuovo intervento a Roè Volciano (urbanisticamente ed ambientalmente inconciliabile) o peggiorative come quella prospettata dal sindaco Cipani per l’ex Enel struttura assolutamente inadeguata perché in un contesto già saturo, con gravi problemi viabilistici e di parcheggi (presenza scuole), entrambe soluzioni più immobiliari che operative
  • D’altro lato attendiamo una presa di posizione dell’ASST in merito alla creazione e localizzazione del PRESST e la conseguente tempistica.

Sottoscrivono il documento di Coordinamento “Per un PreSST pubblico a Salò per l’Alto Garda, la Valle Sabbia e la Valtenesi”: Arci V. Zambarda Salò, Ass. Città Futura Salò, Ass. Scelgo Salò, CGIL Sanità pubblica – Brescia, CGIL SPI pensionati Salò e Alto Garda, Medicina Democratica – Brescia, Idee in Comune San Felice del Benaco, 6000 Sardine lago di Garda e Salò.

Aderiscono all’iniziativa: Salò Futura (Gruppo consiliare di Salò), Gargnano per Passione (Gruppo consiliare di Gargnano), PD Toscolano Maderno.

L’ospedale di Salò visto da piazza Serenissima.

 

 

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GardaPost