Il provvedimento era in vigore dal 22 marzo, con il divieto assoluto di accensione di fuoco all’aperto nei boschi.
Al 29 aprile ammonta a 155 il numero complessivo di incendi registrati dalla Sala Operativa regionale, per un totale di 1.647 volontari dell’Antincendio boschivo impiegati; 85 i Carabinieri Forestali e 730 le unità dei Vigili del Fuoco impegnate, oltre a 54 elicotteri regionali e 11 mezzi nazionali intervenuti.
“I numeri registrati dal Centro Monitoraggio Rischi di Regione – ha spiegato l’assessore alla Protezione civile, Pietro Foroni – sono rassicuranti; ciò dimostra la grande capacità di intervento delle squadre di volontariato ed Enti Forestali durante l’allerta”.
“La situazione registrata di recente – ha aggiunto Foroni – è stata tale da evitare un ritorno allo stato di alto rischio: anche le condizioni metereologiche sono apparse favorevoli. Pertanto, il rischio di sviluppo di nuovi incendi è particolarmente basso”.
Per l’assessore Foroni “l’obiettivo degli Enti impegnati nella salvaguardia delle aree boschive, è proseguire nel monitoraggio, per garantire la difesa di territorio e boschi”.
Per premiare gli Enti Forestali per l’impegno mostrato, “Regione Lombardia – ha ricordato l’assessore – ha stanziato per il 2021 1.635.000 euro per Comunità Montane, Province e Parchi”.
“Nell’occasione – ha concluso Foroni – ringrazio tutti, i volontari, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri Forestali per la sinergia e l’ottimo lavoro svolto”.
L’eventuale bruciatura di ramaglie deve avvenire comunque in sicurezza, con fuoco custodito dal responsabile che lo ha acceso, mai in giornate troppo ventose o in orari serali.