Ledro, il Museo delle Palafitte riapre e ci porta nella preistoria
LEDRO - Mercoledì 5 maggio riapre il Museo delle palafitte di Ledro, visitabile dal mercoledì alla domenica dalle 9 alle 17. Da giungo apertura quotidiana.
Lel rispetto dei protocolli l’accesso al museo sarà contingentato e nel fine settimana (sabato e domenica) è necessaria la prenotazione. Per info e prenotazioni chiama il numero 0464 508182 o scrivi a museo.ledro@muse.it.
Nato negli anni ’70, il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro, sede territoriale del MUSE – Museo delle Scienze, accompagna il visitatore nella vita quotidiana dell’Età del Bronzo, tra ricostruzioni e resti originali di un villaggio palafitticolo (2.200-1350 a.C.) scoperto sulla sponda orientale del lago. Nel 2011, il sito è stato proclamato Patrimonio dell’UNESCO.
I resti delle Palafitta di Ledro rividero il sole dopo migliaia di anni nell’autunno del 1929, quando il livello del lago fu abbassato per i lavori della centrale idroelettrica in costruzione a Riva del Garda.
Sulla sponda meridionale del lago affiorò una distesa di oltre diecimila pali, testimonianza di una delle più grandi stazioni preistoriche scoperte fino ad allora in Italia, nonché una delle più importanti – ancora oggi – in Europa.
Grazie a un importante investimento da parte della Provincia autonoma di Trento, nel 2019 il museo e il suo edificio sono stati completamente rinnovati confermando l’attenzione riservata dal governo locale a cultura, patrimonio e storia in ogni zona del territorio trentino.
L’edificio del Museo delle Palafitte del Lago di Ledro ha ottenuto la Certificazione LEED® [Leadership in Energy and Environmental Design] livello “GOLD”, lo standard di certificazione energetica e di sostenibilità più in uso al mondo: si tratta di una serie di criteri sviluppati negli Stati Uniti e applicati in oltre 100 paesi del mondo per la progettazione, costruzione e gestione di edifici sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale, economico e della salute.
Il museo espone parte dei raffinati prodotti artigianali del villaggio palafitticolo, uno dei più importanti dell’arco alpino. La ricostruzione di quattro capanne, complete di arredi e suppellettili, riproducono uno spaccato di vita quotidiana preistorica all’interno della quale il visitatore può immergersi scoprendo come vivevano i propri antenati.
Il nuovo allestimento interno si basa su concetti quali dinamismo, trasparenza, leggerezza, immediatezza, spettacolarità e inclusione per immergere il visitatore in uno spazio privo di confini e percorsi obbligati.
I temi affrontati sono quattro, articolati su un asse concettuale che va dal Macro al Micro. Partendo dalle palafitte come fenomeno alpino ed europeo, si passa alla dimensione del villaggio e del territorio che lo circonda, per arrivare infine agli individui, alle loro attività e alle tante cose, piccole e grandi, che ci distinguono e ci accomunano con gli abitanti della palafitte di 4.000 anni fa.
Il tessuto
Il fondo argilloso del lago ha conservato i manufatti di origine vegetale. Gomitoli, frammenti di reti, pezzi di tessuti realizzati con varie lavorazioni ingentilite dall’aggiunta di semi nella trama, una fascia-cintura con una decorazione a rombi concentrici, creati con una tecnica che ricorda il broccato.
Il bronzo
Diademi, spilloni, lame per ascia e il bellissimo “pugnale tipo Ledro”: sono tutti reperti fatti in bronzo, il materiale principe dell’età delle palafitte, tanto importante e innovativo da aver dato il nome a un periodo l’“Età del bronzo”.
La canoa
Ricavata da un unico pezzo di abete lungo più di 5 metri, la canoa è la regina dei reperti in legno portati alla luce nel corso degli scavi. Venne realizzata circa 3.600 anni fa e probabilmente fu usata per trasportare materiali e attrezzi da una sponda all’altra del lago, o per raggiungere i posti più adatti alla pesca.
Il pane
La storia del pane inizia nel Paleolitico, passa attraverso gli antichi Egizi e lascia una traccia anche a Ledro. Ebbene sì! I nostri antenati palafitticoli macinavano i cereali e cuocevano dei pani, proprio come quello esposto in una delle “vetrine gioiello”.
ReLED – Una rete di musei distribuiti nella Valle di Ledro
Nel 2012 è stata attivata ReLED, la rete museale della valle di Ledro. Distribuiti su un territorio che fa da ponte fra i laghi di Garda e d’Idro, il Museo delle Palafitte, il Museo Garibaldino e della Grande Guerra, il Colle Ossario di Santo Stefano, il Centro visitatori del Lago d’Ampola, il Centro visitatori “Mons. Ferrari” per la Flora e la Fauna di Tremalzo, il Centro internazionale di Inanellamento a Casèt, il Museo del Laboratorio Farmaceutico Foletto e la Fucina di Pré, rappresentano i nodi di una rete che offre occasioni di approfondimento e di svago in varie discipline.
Archeologia, botanica, storia, etnografia, zoologia, biologia e antichi mestieri sono i temi che possono essere scoperti ed esplorati in maniera divertente da grandi e piccini, grazie a laboratori, attività e visite guidate. La Rete Museale organizza i propri eventi in collaborazione con la Rete di Riserve delle Alpi Ledrensi.
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