«Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente». Questa citazione di Mao sembra descrivere perfettamente la situazione politica di Toscolano Maderno. A due anni dalle elezioni amministrative, stiamo assistendo a un grande fermento di personaggi più o meno autorevoli che appaiono in prossimità delle scadenze elettorali per poi tornare nell’oblio che spesso li caratterizza.
L’unica certezza è che l’attuale Sindaco, signora Delia Castellini, non potrà ricandidarsi avendo già svolto due mandati che non sono stati certo facili da affrontare.
Per quello che riguarda la sponda sinistra del fiume Toscolano, ci si domanda chi sarà il prossimo candidato Sindaco; sarà un attuale assessore, come sembra più probabile o sarà un altro candidato che al momento rimane sottotraccia per non essere bruciato? Senza la guida dell’attuale sindaco, il gruppo reggerà o si sfalderà? Queste sono le principali domande che gli “addetti ai lavori” si stanno ponendo.
Sull’altra riva del fiume, la confusione regna sovrana, come al solito direi. Basti pensare che nelle ultime tornate amministrative, le liste che facevano riferimento al centro destra erano almeno tre, con i ringraziamenti della sponda opposta.
Ora pare ci siano volonterosi tessitori che sono all’opera per unire le varie anime del centro destra, ci riusciranno? Se sì, è questo che ci vuole veramente per Toscolano Maderno?
A mio avviso il problema è un altro e le domande da porsi sono queste: ha ancora senso parlare di destra e di sinistra? E poi, quale destra e quale sinistra? Un comune di circa 7.000 abitanti deve essere gestito con logiche partitiche?
Dopo questi due anni difficili che lasceranno strascichi profondi in ognuno di noi e nell’economia della nostra comunità, ha evidentemente più senso cercare candidati “visionari” che abbiano una chiara e sostenibile prospettiva in un’ottica di futuro e progresso che vada al di là della scadenza del mandato elettorale. Qualcuno che possa disegnare un avvenire lungimirante, mettendo al centro il turismo, non solo a parole, bensì con progetti concreti e fattibili, con analisi di marketing professionali e non improvvisati da “simil esperti in turismo anni 70”, con un’idea seria di sviluppo del commercio e delle attività artigianali, con progetti che, per esempio, rivitalizzino fortemente i centri storici.
La destra e la sinistra sono fazioni superate e non aderenti alle esigenze della nostra realtà. Si propongano piuttosto persone di buonsenso, credibili, che abbiano a cuore il bene comune: è questo di cui abbiamo bisogno, che siano di destra o di sinistra personalmente non mi interessa. Certo è che se persone con queste doti emergeranno, avranno il mio sostegno e la mia collaborazione.
Marcello Cobelli