Nel 2020 Vittoriale terzo museo più visitato della Lombardia
LOMBARDIA - L’assessore regionale all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, ha promosso un’azione di rilevamento dei dati riguardanti i visitatori dei musei "riconosciuti" dalla Regione Lombardia nell’anno 2020.
Le informazioni, fornite dai diretti interessati, riguardano 188 musei e raccolte museali, su un totale di 195. Nel 2020 i musei lombardi hanno registrato un calo del 75%.
In questo disastro totale per il sistema museale della Lombardia, si salva in qualche modo il Vittoriale, che fa un balzo dal settimo al terzo posto della classifica dei luoghi della cultura regionali più visitati.
Al primo posto la Triennale di Milano (180.067 visitatori nel 2020 contro i 635.083 del 2019), al secondo le Gallerie d’Italia – Piazza Scala, sempre a Milano (116.296 visitatori nel 2020 contri i 245.932 del 2019). Al terzi appunto il Vittoriale (113.700 visitatori nel 2020 contro i 279.329 del 2019).
Assessore Galli: ingressi crollati rispetto al 2019
“È una situazione davvero pesante. I numeri – commenta l’assessore Galli – peraltro in linea con la tendenza nazionale ed europea, dimostrano l’impatto devastante che le restrizioni connesse al contenimento pandemico hanno prodotto sull’intero comparto museale. Si è verificato un crollo verticale di visitatori e quindi di entrate ‘da bigliettazione’ nell’ordine del 75% rispetto al 2019, conseguenza diretta dei vari lockdown che hanno ridotto in media ad appena 110 i giorni di apertura. Regione Lombardia, come sempre, sarà in prima linea per garantire la ‘ripartenza’ sostenendo, per quanto di propria competenza, queste realtà”.
I numeri: persi tre quarti di visitatori e di introiti nei musei in Lombardia nel 2020
Il totale rilevato nel 2020 è di 1.962.253 visitatori (rispetto al 2019 si registra una perdita di quasi 6 milioni di unità). Quanto alle entrate economiche ‘da bigliettazione’, nel 2020 i musei di competenza regionale rilevano un incasso complessivo di 6.977.325. A fronte degli oltre 26.450.000 di incassi nel 2019.
Ripartire investendo sull’attrattività
“È opportuno sottolineare – conclude l’assessore Galli – che la crisi pandemica si è abbattuta su un settore, quello dei musei lombardi, che fino al 2019 era un treno in corsa in grado di registrare incrementi costanti in termini di entrate e visitatori, molto vivace per quanto riguarda le proposte culturali. Questa indagine fotografa con estrema precisione la ferita inferta al settore museale lombardo dal passaggio delle tre ondate pandemiche. Una ferita che oltretutto ha innescato rilevanti derive disgregative della socialità. Ora è il momento di ripartire, puntando tutto sul potenziamento dell’attrattività degli istituti e dei luoghi della cultura in Lombardia”.
I visitatori dei musei riconosciuti della Regione Lombardia nel 2020
Nel mese di aprile 2021, Regione Lombardia ha concluso il rilevamento dei dati relativi ai visitatori delle raccolte museali e dei musei riconosciuti per l’anno 2020. Data la situazione di particolare complessità dovuta alle restrizioni imposte dall’insorgere della pandemia da COVID-19, quest’anno, oltre alle informazioni relative al numero dei visitatori, è stato chiesto ai musei di comunicare anche il numero dei giorni effettivi di apertura nel 2020 e le entrate economiche derivanti da bigliettazione, sia per il 2020 che per il 2019. Questo ha permesso di contestualizzare i dati e di documentare l’entità dell’impatto negativo prodotto dalla pandemia.
I dati raccolti prendono in considerazione i soli accessi avvenuti in presenza, ma è stato rilevato come, anche durante i periodi di chiusura forzata, la maggior parte dei musei sia riuscita a raggiungere, seppure a distanza, un pubblico allargato, grazie all’organizzazione di iniziative online e all’utilizzo di canali di comunicazione digitali.
Le informazioni sono state fornite direttamente dai musei interessati e riguardano complessivamente 188 raccolte museali e musei riconosciuti, su un totale di 195. Di questi 188 istituti, 4 sono rimasti chiusi per tutto il 2020, a causa dell’emergenza sanitaria.
Il totale rilevato è di 1.962.253 visitatori; rispetto al 2019, per un analogo numero di istituti, si registra una perdita di quasi 6 milioni di unità, ovvero del 75%. Si ricorda che negli anni compresi fra 2015 e 2019 si era registrato un costante aumento dei visitatori, ma occorre tenere presente che sul dato relativo al 2020 hanno influito, oltre che le prolungate chiusure degli istituti della cultura (in Lombardia, dal 24 febbraio al 1° marzo, dal 9 marzo al 17 maggio e dal 4 novembre al 31 dicembre), anche la sospensione delle attività scolastiche in presenza, comprese le uscite didattiche, nonché le restrizioni alla mobilità nazionale e internazionale.
Confrontando i dati dal punto di vista della localizzazione degli istituti, si conferma la preminenza della città di Milano: su 10 musei riconosciuti più visitati, 7 sono situati nel capoluogo. Uno di essi ha ottenuto il riconoscimento da parte della Regione nel 2020 e non era pertanto incluso nelle rilevazioni degli anni scorsi. Fra i primi 30 musei più visitati, sono comunque rappresentate quasi tutte le province lombarde, ad esclusione di Cremona, Lodi, Monza e Brianza e Sondrio.
Le raccolte museali e i musei riconosciuti di Milano raccolgono 1.092.995 visitatori, più della metà dei visitatori complessivi, pur registrando un calo di oltre 3.650.000 unità, ovvero del 77%, rispetto al 2019.
Anche nel 2020 si confermano tra i più visitati alcuni musei situati al di fuori dell’area metropolitana di Milano, ad esempio a Brescia, Bergamo, Varese, Pavia, Gardone Riviera (BS), Tremezzina (CO), Somma Lombardo (VA), Varenna (LC).
Nel numero totale di accessi, alcuni istituti conteggiano anche i visitatori di mostre temporanee organizzate presso i propri spazi, sebbene il fenomeno si sia presentato in misura meno rilevante rispetto agli anni scorsi.
Nel 2020, i 30 istituti più visitati sono rimasti aperti in media circa 150 giorni. Per quanto riguarda invece il numero complessivo dei musei e delle raccolte museali, si registra una media di 110 giorni di apertura.
È stato osservato come, in alcuni casi, la presenza all’interno degli istituti di parchi, giardini o, più in generale, spazi all’aperto, fruibili quindi in condizioni di sicurezza, sia stata determinante per consentire una riapertura rapida e una maggiore continuità nelle iniziative, soprattutto nei mesi estivi.
Relativamente alle entrate economiche derivanti da bigliettazione, nel 2020 i musei di competenza regionale rilevano un incasso complessivo di 6.977.325,94 €, a fronte degli oltre 26.450.000 € di incassi nel 2019: si registra quindi una perdita di circa il 74 % degli introiti. Occorre tuttavia precisare che, dei 188 musei che hanno risposto alla rilevazione, non tutti hanno comunicato tali informazioni.
Gli incassi più significativi riguardano la Città Metropolitana di Milano, dove si osservano introiti per quasi 2.400.000 €, a fronte però degli oltre 12.560.000 € del 2019, per un analogo numero di musei. Seguono le province di Brescia, con quasi 1.600.000 € di incassi, e di Como, che sfiora il milione di euro.
Osservando la lista dei 30 musei che hanno segnalato i maggiori introiti, si rileva la presenza di quasi tutte le province, ad esclusione di Lodi e Sondrio. Fra i primi 10, compaiono inoltre alcuni istituti situati in località lontane dal capoluogo, come Gardone Riviera (BS), Tremezzina (CO), Varenna (LC) e Somma Lombardo (VA), oltre che Brescia e Mantova.
I dati raccolti da Regione Lombardia sui musei di competenza regionale possono essere confrontati con quelli riguardanti i musei statali, forniti dalla Direzione Regionale Musei Lombardia del Ministero della Cultura, dalla Pinacoteca di Brera e dal Complesso Museale del Palazzo Ducale di Mantova.
Anche nel caso dei musei statali lombardi si osserva una rilevante diminuzione degli accessi: questi istituti nel 2020 contano 521.166 visitatori, circa 1.430.000 unità in meno rispetto al 2019.
I musei lombardi nel 2020 hanno complessivamente registrato 2.483.419 visitatori, a fronte dei quasi 10 milioni di visitatori totalizzati sia nel 2019 che nel 2018; il calo degli ingressi si attesta intorno al 75%.
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