Il Garda piange la scomparsa Attilio Pasini, enologo e produttore

Attilio Pasini aveva compiuto 61 anni lo scorso 6 gennaio. Se ne è andato all’improvviso, troppo presto, venerdì sera, per un malore, lasciando interrotti i tanti progetti e le sfide enologiche messi in cantiere. Un dolore grande per le tante persone che lo conoscevano e ne apprezzavano le doti professionali e umane.

Enologo e vignaiolo, viticoltore preparato e appassionato, interprete brillante delle potenzialità del territorio e convinto sostenitore del Groppello, che con lungimiranza ha difeso e promosso anche in tempi non sospetti, caratterizzati da un diffuso disinteresse verso questo vitigno autoctono, Attilio Pasini ha traghettato l’azienda di famiglia, fondata nel 1925 dal nonno che portava il suo stesso nome, nell’era dell’enologia moderna: inerbimento spontaneo tra i filari, basse produzioni a vantaggio della qualità di uve e vino, metodo biologico…

È stato un pioniere delle tecniche di vendemmia tardiva ed appassimento di uva Marzemino, pratica mai stata in voga nel Garda Bresciano, ma che ora sta prendendo piede.

La sua improvvisa e prematura scomparsa lascia un vuoto profondo nel territorio che lo ha visto all’opera e in un mondo, quello del vino gardesano, che lo ricorderà per il suo fattivo contributo allo sviluppo del settore, ma anche per le doti umane.

Uomo sorridente e generoso, intelligente e preparato, sportivo appassionato di calcio e montagna, aveva dedicato tempo ed energie anche alla sua comunità, ricoprendo il ruolo di consigliere comunale a Calvagese della Riviera.

La data del funerale non è ancora stata fissata. Ma già in tanti, amici e colleghi, saputa la triste notizia, lo stanno ricordando in funerali laici, calici alla mano e post social.

Attilio Pasini lascia la moglie Elvira e i figli Veronica e Lorenzo.