Archeologia nell’Alto Garda, valorizzazione per i tanti siti del territorio
GARDA TRENTINO - Ieri sopralluogo dell'assessore provinciale trentino Bisesti alle Terme Romane, a San Cassiano, al sito di San Martino ai Campi e a Doss Penede.
Mattinata di sopralluoghi per l’assessore provinciale all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti, impegnato nell’Alto Garda in visita ai siti archeologici delle Terme Romane, di San Cassiano, di Monte San Martino e di Doss Penede.
L’assessore Bisesti era accompagnato dal soprintendente Franco Marzatico e dagli archeologici provinciali, dagli amministratori locali, fra cui il sindaco di Riva del Garda Cristina Santi, quello di Nago-Torbole Gianni Morandi e l’assessore alla cultura di Tenno Giancarla Tognoni, nonché a Nago dal professor Emanuele Vaccaro dell’Università di Trento. “Abbiamo fatto il punto sullo stato dell’arte e ascoltato i territori – sono state le parole dell’assessore Bisesti -. Si tratta di siti di assoluto prestigio, per questo è fondamentale valutare le prospettive di valorizzazione, sia in chiave culturale che turistica, di questi luoghi straordinari che racchiudono la storia dell’Alto Garda”.
Terme Romane, Riva del Garda
La scoperta del sito delle terme romane di via Pilati a Riva del Garda è avvenuta nel 2005 in seguito ad operazioni di controllo archeologico per la realizzazione di un parcheggio. Le ricerche, concluse nel 2006 hanno portato alla messa in luce di una superficie di circa 750 mq interamente interessata dalla presenza del complesso delle terme romane.
A conclusione delle ricerche, onde permettere i lavori di restauro conservativo, è stata realizzata in via provvisoria una tettoia in lamiera che, in attesa di una progettazione definitiva relativa alla copertura e valorizzazione dei resti archeologici, è tuttora presente. Il sito, collocato in una zona di alta frequentazione della cittadina di Riva del Garda e attualmente visibile percorrendo l’attuale via Roma, ha un forte potere di attrazione in quanto l’edificio antico, conservato quasi nella sua integrità dal punto di vista planimetrico, è oggetto di curiosità ed interesse e non sono mancate negli anni le richieste di visite guidate.
Monte San Martino, frazione Campi
Su una delle propaggini del monte San Martino, al di sopra dell’abitato di Campi, si trova l’area archeologica di Monte San Martino (850 m). Forte di una posizione strategica per le comunicazioni, il sito è stato occupato in modo continuo, seppure con modalità diverse, dalla seconda età del ferro all’età moderna. Il sito fu scoperto nel 1969 da appassionati locali, nel 1976 le competenze in materia di tutela dallo Stato passarono alla Provincia e le ricerche furono in capo all’Ufficio beni archeologici. Dal 1996 al 2013 vennero condotte campagne all’incirca annuali, eseguite da operatori archeologici specializzati e studenti universitari.
La manutenzione e cura del sito sono garantite, dal 2010, dall’allora Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale, ora Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale.
Una buona parte dei reperti rinvenuti nel sito si trova presso il MAG – Museo Alto Garda, nella Rocca di Riva. Altri reperti, incluse alcune copie, sono presso il Centro di Documentazione di Pranzo di Tenno.
San Cassiano, Riva del Garda
Nell’estate 2004, in concomitanza con le opere per la costruzione della variante alla S.P. 45bis da parte del Servizio provinciale Opere Stradali e che venivano in parte ad interessare l’area di S. Cassiano, l’allora Soprintendenza per i Beni archeologici si è attivata con operazioni di controllo, individuando e indagando un contesto antico particolarmente importante.
Le ricerche hanno interessato un’area di circa 6000 mq, di cui 5000 di proprietà di Trentino Trasporti e 1000 di privati, dove i resti archeologici si susseguono senza soluzione di continuità e sono una straordinaria testimonianza di un importante settore della realtà insediativa del territorio di Riva a partire dall’epoca romana e tardo antica, alla quale sono da attribuire i resti di una strada, di un’estesa area cimiteriale, di una villa rustica, a quella altomedievale, caratterizzata da un edificio di culto, fino al periodo medievale, quando nell’area si sviluppano dei grandi complessi edilizi.
Il sito, che si colloca nella immediate adiacenze del centro della cittadina di Riva del Garda, in una zona di rilevante interesse ambientale nonché prossimo alla via ciclabile e al Liceo Floriani, è attualmente coperto per ragioni di conservazione e non è visitabile.
Dosso di Castel Penede, Nago
Grazie a un protocollo d’intesa fra il Dipartimento di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Trento, l’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza e il Comune di Nago-Torbole, dal 2019 si è aperto lo scavo archeologico. Si tratta di un vasto ed articolato complesso edilizio di epoca romana costruito lungo le pendici del dosso, in continuità con una prima frequentazione del sito della seconda età del Ferro. Il sito romano è organizzato su poderosi terrazzamenti raccordati tra di loro mediante un sistema di scalinate monumentali. Le ricognizioni nel bosco stanno rivelando la presenza di numerose altre murature tanto da far ritenere l’insediamento assai esteso, forse addirittura fino all’area sommitale, tuttora occupata dai ruderi del medievale Castel Penede.
Il progetto di ricerca e di valorizzazione dell’intero dosso permetterà di procedere nei prossimi anni con le indagini archeologiche estensive, lo studio dei risultati e la loro divulgazione, assieme al restauro delle strutture e dei contesti che potranno essere aperti ai visitatori.
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