Giornalista, aforista, autore – con Indro Montanelli – di sei volumi della Storia d’Italia e, dal 2010, consigliere di amministrazione del Vittoriale degli Italiani: la memoria della personalità eclettica di Roberto Gervaso (1937-2020) verrà ora accolta e onorata all’interno del Mausoleo, sabato 19 giugno.
Sarà una semplice cerimonia privata, come lui vorrebbe: alzabandiera e silenzio suonato da un trombettiere.
Il monumento funebre posto nel Parco del Vittoriale fu terminato nel 1963, 25 anni dopo la morte di d’Annunzio, e ne accoglie ora l’urna assieme a quelle di dieci compagni scelti da lui.
Al di sotto, all’interno di una cappella circolare, il Presidente Giordano Bruno Guerri ha deciso di onorare le spoglie di uomini e donne legate al Vittoriale: dopo l’antropologa Ida Magli e Giuseppe Sarti, uno dei piloti del volo su Vienna, il Mausoleo si prepara ora ad accogliere Roberto Gervaso.
Così il Presidente Giordano Bruno Guerri: “Conobbi Roberto Gervaso nei primi anni Ottanta, insieme a Indro Montanelli. Il piatto forte era la conversazione, che conduceva come i suoi aforismi, sapidi e taglienti. Mai avrei pensato di trovarmelo un giorno in un consiglio d’amministrazione. Fu nel 2010, per il mio secondo mandato come presidente del Vittoriale degli Italiani, e fu un’allegria. Mai avrei pensato neppure che un giorno avrei organizzato la sua tumulazione al Vittoriale. Di certo ci avrebbe scritto un magnifico aforisma, peccato non riuscire a immaginarlo”.