Impaurito e schivo, provava a orientarsi tra gli impianti tecnici di un reparto di servizio al Parco Natura Viva di Bussolengo: un drago d’acqua cinese (Physignathus cocincinus) è stato ritrovato nella stanza delle apparecchiature elettroniche della Casa dei Giganti, con tutta evidenza abbandonato da un visitatore tra i varani di Komodo e le testuggini delle Seychelles.
Immediata la segnalazione da parte dello staff ai Carabinieri Forestali e alla Asl locale, mentre le telecamere di sorveglianza del circuito interno non impiegheranno molto a restituire le immagini esatte di quello che è avvenuto e di chi ne sia stato l’autore: si tratta di un delitto penale, punibile con la reclusione fino a 1 anno in virtù dell’art. 727.
“Il giovane rettile può avere tra uno e due anni e appartiene ad una specie di libera vendita”, spiega Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del Parco Natura Viva di Bussolengo. “Era in buone condizioni e si trovava in una zona esattamente al di sotto della passerella dei visitatori, nei pressi della quale crediamo sia stato abbandonato. Un’ipotesi che potrà essere confermata dalle registrazioni interne. Poi, con le segnalazioni alle autorità abbiamo avviato anche la procedura veterinaria che nel caso dell’arrivo di ogni individuo dall’esterno, prevede isolamento e quarantena. Noi non possiamo sapere in che condizioni igienico-sanitarie sia stato tenuto e dobbiamo prevenire il caso che possa diventare veicolo di malattie per i nostri animali”.
Tuttavia, non si tratta dell’unico pericolo che l’abbandono di una specie come questa, originaria di Cina e Sud-est asiatico, possa provocare nell’ambiente in cui è forzatamente immesso.
“L’abbandono di “specie aliene” (originarie di un altro habitat) in un ambiente naturale – specifica Sandri – rappresenta la prima minaccia alla biodiversità locale. Un fenomeno che ha già mietuto illustri vittime ad esempio tra le testuggini europee (Emys orbicularis) assediate da quelle americane (Trachemys scripta), che hanno prolificato perché molto versatili, acquistate e poi abbandonate in stagni e parchi urbani”.
La gravità di questo gesto forse non è stata compresa dal suo autore, ma il Parco Natura Viva di Bussolengo si muoverà in tutte le sedi opportune.