Nuova farmacia comunale di Riva nella casa cantoniera: perfezionato il progetto
RIVA DEL GARDA - Nella seduta del 29 giugno il Consiglio comunale di Riva del Garda ha approvato il progetto preliminare della demolizione e ricostruzione dell’ex casa cantoniera di viale Trento.
Il progetto costituisce una evoluzione del preliminare che la Giunta municipale aveva approvato lo scorso 20 aprile, esito di numerose riflessioni progettuali e di una serie di incontri con il direttore generale di Farmacie Comunali SpA, Lorenzo Arnoldi. Come si ricorderà, si tratta della demolizione dell’ex casa cantoniera di viale Trento (all’incrocio con viale Trieste) per ricavarne un moderno edificio sanitario, tecnologicamente avanzato e a basso consumo energetico, di semplice accessibilità, dove collocare la nuova sede della farmacia comunale e dove dare spazio ad alcuni studi medici. Il nuovo preliminare è firmato dall’ing. Andrea Giordani, responsabile dell’Area opere pubbliche e ambiente, e dall’arch. Gianfranco Zolin, funzionario tecnico per l’Area gestione del territorio del Comune di Riva del Garda.
Il tema della sostenibilità è stato fondamentale per quest’opera, dato che si intende realizzare un manufatto ad alte prestazioni energetiche; la sua vocazione sanitaria e medica, inoltre, ha spinto la progettazione verso un edificio che possa diventare un centro di riferimento per il tessuto urbano di Riva del Garda. Non solo una moderna ed efficiente farmacia, ma ambulatori medici e relativi spazi di servizio, per offrire il più alto livello di servizio e di qualità.
La nuova sede della farmacia sarà al piano terra, con tutta la parte destinata ai servizi e alla logistica. Particolare attenzione è stata dedicata al percorso dei mezzi di approvvigionamento dell’attività, individuando un’area di sosta dedicata e un sistema costituito da portico, entrata di servizio, area carico e scarico, posizionata nella parte posteriore rispetto alla zona aperta al pubblico, nella parte destinata a i servizi.
La distribuzione del piano terra, in accordo con il dott. Arnoldi, che ha fornito specifiche dettagliate e dati dimensionali dei locali, dovrà essere ottimizzata nella fasi successive della progettazione, entrando nel dettaglio dei locali, dei percorsi e della distribuzione degli arredi, insieme a tutte le innumerevoli parti e funzioni che compongono l’articolato sistema della farmacia. L’ingresso dei fruitori alla farmacia è stato collocato nell’angolo tra via Trieste e viale Trento, in una posizione molto visibile, facilmente accessibile e comoda. Il fatto di proporre di eliminare tutti i muretti di recinzione oggi presenti e di lasciare delle aree a prato affiancate dai percorsi pedonali (con panchine, arredi da esterni, spazi per le biciclette) consentirà una notevole apertura al nuovo edificio, non solo visiva, ma soprattutto legata alla fruibilità e all’accessibilità.
L’accesso carrabile avverrà da via Trieste, in modo da liberare la trafficata arteria di viale Trento; una serie di parcheggi permetteranno ai fruitori di lasciare il proprio veicolo in prossimità dei piazzale. In questa fase si è proposto di realizzare anche un piano interrato, servito da una rampa carrabile, posizionata parallelamente a viale Trento, così da ottenere un parcheggio di 12 posti auto, unitamente agli spazi di servizio e ai locali tecnici a servizio dell’edificio. La posizione della scala e dell’ascensore ha tenuto conto sia dell’accessibilità pedonale e carrabile del lotto, sia dell’ottimizzazione della distribuzione interna dei vari piani, che ha comportato di inserire il vano scala (visibile e facilmente accessibile e fruibile) nell’angolo sud est dell’edificio. Il vano scala permetterà un immediato accesso agli spazi medici presenti al primo piano e a quelli del secondo, andando al contempo a costituire un’agevole scala di servizio tra piano terra ed interrato. Non si esclude comunque una diversa valutazione e disposizione durante le successive fasi di progettazione definitiva ed esecutiva.
Al primo piano sono previsti cinque ambulatori medici, una capiente sala d’attesa e la segreteria front-office, insieme a numerosi locali di servizio e servizi igienici. In questa fase si è ipotizzato di collocare la foresteria, richiesta fa Farmacie Comunali, al primo piano, anche se esiste l’ipotesi di posizionarlo a piano superiore, andando a realizzare altri spazi medici su questo livello. Al secondo piano, infatti, si prevede di sfruttare la volumetria legata alla premialità volumetrica che l’attuale normativa consente di ottenere in seguito alla realizzazione di un edificio ad alta prestazione energetica. La classe A+ prevista per questo intervento, infatti, permette di realizzare ulteriori 125 metri quadrati circa, che sarebbero posizionati al secondo piano. Nelle fasi successive dell’iter progettuale, si potrà decidere se realizzare al primo piano la foresteria richiesta o se posizionarla al secondo piano, realizzando altri spazi medici al suo posto.
«Stiamo proseguendo di gran carriera nella realizzazione di quest’opera -spiega l’assessore alle opere pubbliche Pietro Matteotti- riutilizzando questo edificio che circa due anni fa la Provincia aveva ceduto al Comune nell’ambito di una permuta, e che giaceva abbandonato. Siamo in una zona popolosa dove c’è grande richiesta di spazi medici, la vicina farmacia comunale, che sarà trasferita nella nuova sede, è una delle più utilizzate dell’Alto Garda. Con le migliorie apportate al progetto, ci avviamo a realizzare un edificio di grande qualità costruttiva e ambientale, dal punto di vista energetico in classe A+. Il costo preventivato, circa 2,6 milioni di euro, è sensibilmente aumentato, ma abbiamo calcolato che questo edificio si pagherà in circa dieci anni con le entrate per locazione che genererà per le casse comunali. Infine, ho già fissato un incontro con Ags per l’allacciamento del nuovo edificio al sistema del teleriscaldamento».
La previsione è di portare all’attenzione del Consiglio comunale la relativa variazione di bilancio, necessaria per finanziare l’opera, ancora nel mese di luglio, per arrivare all’approvazione del progetto definitivo entro l’anno, e attivare immediatamente dopo la successiva fase dell’iter realizzativo.
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