Giustizia per Greta e Umberto: oltre 40mila firme per la petizione su change.org

LAGO DI GARDA - Tanti, tantissimi hanno già firmato. Ma la mobilitazione continua. La petizione chiede che l'omicidio nautico venga equiparato all'omicidio stradale e che i due tedeschi che hanno ucciso Umberto e Greta vengano entrambi assicurati alla giustizia per essere processati. 

Questa mattina, martedì 13, la petizione contava oltre 40mila firme. Il prossimo traguardo è arrivare a 50mila.

Questo il testo della petizione (che potete firmare qui), indirizzata al Presidente della Repubblica, al Ministro della Giustizia e al cancelliere tedesco Angela Merkel:

«Con questa petizione chiediamo che l’omicidio nautico venga equiparato all’omicidio stradale. Come gli automobilisti, anche i diportisti al timone di unità a motore che, sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti, causino la morte di una persona devono essere puniti con pene sensibilmente maggiori a quelle previste per l’omicidio colposo.

Noi chiediamo questo perché l’attuale legge non tutela nessuno di noi durante la navigazione e perché vogliamo che i due turisti tedeschi che hanno ucciso Umberto Garzarella e Greta Nedrotti vengano entrambi assicurati alla giustizia per essere processati. Firma questa petizione e aiutaci ad avere giustizia per Umberto e Greta, e per tutti noi.

Il 19 giugno 2021 due ragazzi erano in barca a Salò, di sera, come tante persone  al lago di Garda e in tutti i laghi e mari italiani. Erano tranquilli e si godevano la serata estiva e mai avrebbero pensato che un motoscafo potesse letteralmente passargli sopra uccidendo Umberto sul colpo e sbalzando Greta in acqua, provocandole numerose fratture e causandone la morte per annegamento. Umberto e Greta mai avrebbero pensato che i due tedeschi alla guida, Patrick Kassen e Christian Teismann, non si sarebbero nemmeno fermati a prestargli soccorso, ma sarebbero invece andati a bersi una birra subito dopo come se nulla fosse accaduto.

Greta avrebbe potuto essere salvata, invece è  stata lasciata a morire ed è stata ritrovata a 100 mt di profondità dopo ore di ricerche e Umberto è rimasto sul gozzo alla deriva per ore prima che il suo corpo fosse trovato.

Tutti noi non avremmo mai pensato che i responsabili di questo fatto increscioso potessero andarsene tranquillamente dall’Italia perché le leggi nautiche sono così inadeguate che non hanno permesso di arrestarli.

Non è concepibile tutto questo, non è concepibile piangere due giovani vite stroncate in modo così violento e non poter fare nulla. Non è concepibile vedere due famiglie distrutte dal dolore e dover SPERARE di avere giustizia. Dovrebbe essere scontato che chi fa una cosa del genere paghi. Perché non si può sfrecciare di notte in acqua non rispettando i limiti di velocità, che hanno lo scopo di evitare tragedie come questa, uccidere due persone e poi affermare che non ci si è accorti di nulla. Non è possibile, non ci crediamo!

Noi chiediamo giustizia per Greta e Umberto, chiediamo di equiparare le norme della navigazione a quelle previste per la strada ORA e che queste due persone vengano arrestate e paghino per ciò che hanno fatto. Perché il sacrificio di questi due ragazzi abbia almeno un senso, perché le loro famiglie non piangano inutilmente, perché non ci siano più famiglie distrutte, perché possiamo tornare a goderci le serate estive in barca senza il timore di essere uccisi da individui che senza nessun rispetto per le regole e la vita si mettono alla guida di imbarcazioni potenti e le lanciano a tutta velocità infischiandosene delle conseguenze delle loro azioni.  Perché Umberto e Greta siamo tutti noi, tutte le persone che amano i nostri laghi e i  nostri mari e ora piangono due giovani vite e una giustizia che non si vede».

 

 

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