La manifestazione è organizzata da Basta Veleni e Comitato referendario acqua pubblica, che nel volantino che annuncia l’iniziativa scrivono le loro ragioni:
«Le istituzioni politiche ed i comitati territoriali, grazie ad un percorso di fattiva collaborazione, che ha portato all’approvazione, da parte del Consiglio Provinciale, del fondamentale principio secondo cui i depuratori consortili devono essere costruiti nei comuni serviti dagli impianti stessi.
La nomina di un commissario, nella persona del Prefetto di Brescia, per il depuratore della sponda Bresciana del Garda, è un atto gravissimo, un atto autoritario in sfregio alle istituzioni provinciali.
L’ipotesi prospettata dal commissario prevede la realizzazione dei depuratori lungo l’asta del Chiese mentre i Comitati chiedono la salvaguardia del suo bacino idrografico poiché del tutto estraneo al bacino idrografico del Garda.
La richiesta di commissariamento – continuano Basta Veleni e Comitato referendario acqua pubblica – , proveniente da soggetti in pieno conflitto di interessi quali, il ministro Gelmini, il presidente di ATS Garda Ambiente Dal Cero e dal Sindaco di Lonato Tardani, cancella, con un colpo di spugna, l’operato dei comitati e delle istituzioni pubbliche provinciali.
Il rischio di una deriva antidemocratica deve essere scongiurato e per questo dobbiamo far sentire la nostra voce chiedendo l’annullamento della nomina commissariale.
No al commissario per il depuratore del Garda! No allo Scarico nel Chiese!»