Addio a Gino strada, il cordoglio di Veneto e Lombardia

Gino Strada, medico e fondatore di Emergency, è morto oggi all’età di 73 anni. Il cordoglio dei governatori delle Regioni gardesane.

Tantissimi i messaggi di cordoglio da parte del mondo politico, delle istituzione, ma anche dello spettacolo, dal momento che Strada era una figura trasversale, apprezzato da molti, a più livelli.

Riportiamo i messaggi dei presidenti delle regioni veneto e Lombardia.

Luca Zaia, presidente del veneto, ha detto: «Oggi abbiamo perso una persona assolutamente motivata nel fare della sua vita una vera missione nella cura dei più deboli e nel contrasto alle fragilità sociali. Lo spessore del suo impegno umanitario ne ha fatto un personaggio del mondo intero, ma ci piace ricordarlo anche come parte della nostra comunità veneta, colui che ha scelto Venezia come residenza e come sede di alcune importanti attività della sua organizzazione».

E ancora: «Ho avuto la fortuna e il piacere di conoscerlo e incontrarlo più volte. L’ultima volta eravamo già in piena pandemia, non posso dimenticare come lo ho trovato provato e coinvolto emotivamente per quanto il contagio stava producendo sui più deboli e sulle categorie più fragili. Con lui, la cui organizzazione ha ambulatori medici a Marghera, abbiamo anche avuto modo di mettere in campo alcune iniziative per assicurare corrette possibilità di cura anche agli emarginati».

Conclude Zaia: «Gino Strada lascia un segno nella storia come medico e come modello dell’uomo pronto ad impegnarsi e non risparmiarsi in prima persona per quello in cui crede. Ricorderemo sempre il lavoro che ha svolto e che proseguirà nell’opera dei tanti professionisti che lo hanno affiancato in questi anni condividendone la missione. Invio a sua figlia e a tutti i familiari i sentimenti di vicinanza e a lui un pensiero».

Il governatore lombardo Attilio Fontana ha dichiarato: «Regione Lombardia esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai cari di Gino Strada. Il suo lavoro e il suo impegno per offrire cure e aiuto alle popolazioni coinvolte nelle guerre non verranno mai dimenticati».

 

 

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