Riva, l’arrivo dei cittadini afghani
RIVA DEL GARDA - Sono arrivati stamattina alla base logistico addestrativa di Riva del Garda i cittadini afghani del programma di accoglienza e smistamento che sta coordinando il governo nazionale.
Si tratta di 110 persone, fra cui anche minori, che hanno viaggiato nella notte per arrivare in Trentino, dopo essere arrivate ieri mattina all’aeroporto di Fiumicino.
Sui pullman erano presenti anche due operatori della Croce Rossa del Trentino con il compito di facilitare l’organizzazione logistica all’arrivo. Alla base di Riva del Garda erano presenti l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, in rappresentanza del presidente della Provincia e dell’esecutivo, e per l’amministrazione comunale di Riva del Garda il sindaco e il vicesindaco.
Nella base di addestramento militare, di proprietà dell’esercito, i cittadini afghani osserveranno un periodo di quarantena al termine del quale -queste le indicazioni del Governo- saranno seguiti dal Ministero dell’Interno per tutte le procedure connesse all’accoglienza e per stabilire le future destinazioni.
La sindaca Santi: “Finita la quarantena, se sarà possibile il Comune farà la propria parte”
Riportiamo il post della sindaca di Riva, Cristina Santi, che questa mattina ha accolto i profughi nella sua città: «Ci sono cose che non si possono non dire.
Io stamattina non posso non dire che gli occhi di una bimba afghana arrivata qui nella base di addestramento a Riva del Garda non li dimenticherò mai, per tutta la vita. Occhi spauriti, terrorizzati eppure nonostante tutto pieni di speranza che mi hanno commossa, profondamente.
Sono arrivati in tutta Italia e anche a Riva, e scappano da una situazione di disperazione autentica, terribile, scappano dal terrorismo islamico.
Attualmente sono in quarantena, controllati dal punto di vista sanitario e accuditi per quanto possibile.
Ho parlato con la Croce rossa chiedendo cosa sia possibile fare per rendere il soggiorno di queste persone il meno triste possibile a migliaia di chilometri di distanza da casa.
Sarà perciò la Croce rossa a fornire una lista delle reali necessità, e dopo, solo dopo, in base alle indicazioni che ci saranno fornite, troveremo un accordo con le associazioni per inviare i generi di cui c’è reale bisogno, senza iniziative che magari, pur nell’encomiabile slancio positivo, non sono realmente utili e che rischiano anzi di creare confusione o di sovrapporsi.
Al termine della quarantena, queste 110 persone saranno smistate sul territorio nazionale. Ci è stato chiesto, come Riva del Garda, se sarà possibile dare una mano a una piccola quota parte di loro anche dopo. Se sarà possibile, ovviamente con tutte le garanzie del caso, il Comune farà la propria parte.
Grazie intanto – conclude la sindaca Santi – a tutte e tutti voi cittadini per il sostegno e la bella prova di solidarietà!».
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