Spettacolo e adrenalina alla prima edizione della regata One Hour Wingfoil (versione wing della storica regata di Windsurf del Lago di Garda), organizzata dal Circolo Surf Torbole.
La competizione consisteva in un endurance di 1 ora, su un percorso a triangolo, posto al traverso rispetto al vento, da percorrere più volte.
La RRD One Hour Wingfoil edition è il nuovo format della storica gara di windsurf della durata di un’ora tra una sponda e l’altra dell’Alto Garda; idea nata negli anni 90 e tuttora riferimento internazionale degli eventi gardesani da non perdere. La nuova versione Wingfoil (disciplina che si pratica con un’ala gonfiabile che si tiene in mano e permette di sfruttare il vento a bordo di una qualsiasi tavola, meglio se dotata di hydrofoil, alette che con la velocità creano una spinta verticale sollevando la tavola dall’acqua) è stata un’opportunità per tutti di sfidarsi con questo nuovo mezzo, che sta coinvolgendo sempre più i giovani sportivi.
Una gara per i “pro”, che puntavano al montepremi di 2000 €, ma anche un evento per i nuovi appassionati che hanno potuto iscriversi alla formula “veleggiata”, con premi finali a sorteggio. Per tutti partenza unica, con la possibilità di confrontarsi comunque con i campioni presenti, come con il neo campione europeo Francesco Cappuzzo, eclettico atleta palermitano.
Alla fine ha vinto il giovanissimo Riccardo Zorzi, fra i più promettenti Wingfoiler a livello mondiale (ne avevamo parlato anche qui). Zorzi, classe 2006, profilo Instagram @rickyzkite, è di Cavaion Veronese e studia al secondo anno del liceo artistico di Rovereto.
«Sabato – racconta Riccardo – la giornata si era preannunciata ideale. Dopo lo skipper meeting, il vento da sud ha iniziato a soffiare con un’intensità compresa tra i 13/15 Kn per poi aumentare fino a 23/26 Kn. Io ho avuto il coraggio di montare un hydrofoil di dimensioni ridotte, correndo un bel rischio e sperando nell’aumentare del vento.
Inizialmente ero abbastanza preoccupato in quanto, nei giri di prova, i miei avversari sembravano più veloci nel tratto più lungo del percorso e cercavo di controllarli girandomi indietro per vedere se il vento iniziava a soffiare più forte».
Continua Ricky: «Mentre si stavano avviando le procedure di partenza, ho incrociato il mio rivale di sempre Francesco Capuzzo che, come sicuramente ricordate, in Svizzera mi ha battuto alla grande. Standogli vicino per carpire le tecniche migliori di partenza mi sono accorto che lui aveva montato una vela più grossa della mia, la 6.5 mt, una misura superiore della mia 5.5 mt.
Lo start era imminente, la pressione sulla mia Wing stava aumentando, riempiendosi di vento, sentivo le braccia che iniziavano a tirare. In quel momento ho iniziato a schiacciare il piede sul FOIL sentendo un’accelerazione pazzesca, questa competizione meritava di essere svolta con un vento potente per far divertire gli atleti e il pubblico che ci osservava dalla riva con cannocchiale e macchine fotografiche.
Partenza a coniglio: il gommone stava tagliando a tutta velocità la linea del start dando inizio alla regata. Io avevo deciso di partire sopra vento a tutti per arrivare alla prima boa al lasco e non al traverso. Sono arrivato alla prima strambata insieme a Francesco e Riccardo Marca, gli atleti più esperti e che temo di più. Sono riuscito a girare all’esterno della boa, percorrendo più strada ma consapevole che la gara sarebbe stata ancora molto lunga.
Continua a raccontare il vincitore: «Il bordo al traverso è il mio lato migliore così sotto vento sono riuscito a superarli. In quel momento avevo capito che la mia scelta era stata azzeccata , con una decina di metri di vantaggio sono arrivato alla virata per primo. Da quel momento in poi ho navigato sempre da solo in prima posizione, sempre concentrato per non commettere errori che avrebbero potuto compromettere e annullare il mio vantaggio.
“Riccardo resisti perché puoi farcela”, continuavo a ripetermi. “Ricky rimani concentrato, non devi cadere, non devi far toccare l’acqua alla vela”… e così per ben 33 lati, dribblando le cadute degli altri atleti, le turbolenze causate dal loro passaggio, più lenti in andatura ma non per questo meno insidiosi, fino alla fine dell’ora prevista, che sembrava interminabile .
Stremato sono arrivato sulla linea del traguardo alzando le braccia al cielo, emozionato e orgoglioso di aver vinto la prima One Hour Wing Foil. Sono felicissimo di essere stato il più veloce e costante tra tutti i 27 atleti partecipanti».
La classifica
I commenti sono chiusi.