Ancora dad, i genitori del liceo Fermi non ci stanno

SALO' - Mancano aule e spazi: al Fermi di Salò il rientro a scuola contempla ancora la didattica a distanza, un giorno a settimana per ogni classe e per di più "asincrona". I genitori scrivono alla preside: «Si faccia qualcosa».  

Ecco la lettera che il Comitato Genitori del liceo Fermi ha inviato alla dirigente scolastica, prof. ssa Maria Gabriella Podestà.

«Con sconcerto e grande delusione abbiamo appreso tramite circolare n° 8 dell’09/09/2021 le modalità del rientro a scuola che contemplano ancora una volta il ricorso alla DAD un giorno alla settimana a causa della carenza di spazi.

Da molti anni ormai la mancanza di aule è un problema del nostro Istituto e, per ovviarvi, si è dovuto sacrificare in modo significativo l’aspetto didattico con soluzioni di fortuna. Classi itineranti, compresenza di tre/quattro classi in palestra, mancanza di alcuni laboratori, di aule studio e di una biblioteca sono gli effetti più evidenti e deleteri della criticità causata dall’inadeguatezza degli spazi.

Troviamo incomprensibile che, dopo anni, siamo ancora al punto di partenza. Come è possibile che non si sia riusciti a porre rimedio una volta per tutte al problema adottando una di queste soluzioni: accettazione di iscrizioni in base alle aule disponibili (come indicato peraltro dalla circolare ministeriale), una sede staccata, l’ampliamento dell’edificio o, ancora, mediante l’utilizzo di prefabbricati come del resto stanno facendo all’Istituto Cerebotani di Lonato con l’aiuto della Provincia di Brescia.

Ci chiediamo come sia possibile che nessuna di queste strade si sia rivelata praticabile e cosa sia stato fatto concretamente per evitare in tutti i modi la DAD che tanti danni ha causato ai nostri studenti in termini di apprendimento e socialità. Altre scuole con problemi analoghi si sono attivate trovando spazi alternativi o soluzioni all’altezza.

Resta il fatto che se già il ricorso alla DAD deve essere considerata come l’estrema ratio e non un modo per risolvere situazioni che dovrebbero e potrebbero essere risolte in altro modo, ricorrervi in maniera “asincrona” è del tutto inaccettabile! Perché asincrona? Non ci sono in tutto l’Istituto degli spazi da poter attrezzare con un computer e un collegamento a internet in modo da permettere ai vari docenti di insegnare normalmente a distanza?

Certi che la Dirigenza sia al lavoro e che il ricorso alla DAD sia limitato eccezionalmente alle primissime settimane di scuola, come genitori offriamo, come abbiamo già offerto recentemente, la nostra disponibilità e collaborazione al fine di trovare quanto prima una soluzione, infatti riteniamo che sia il momento di un cambio di passo per il nostro Liceo nei termini di iniziativa, progettualità e organizzazione».

Il liceo sulla collina di Campoverde.

Questione trasporti e doppio turno

I genitori affrontano anche la questione del doppio turno di entrata e uscita, programmato per evitare l’affollamento sui mezzi del trasporto scolastico.

«Inoltre facciamo presente – si legge ancora nella lettera dei genitori – che gli ingressi scaglionati alle 8 e alle 10 comportano enormi problemi alle famiglie di quei ragazzi che termineranno l’orario scolastico alle 15. Sottolineiamo poi il fatto che se anche gli ingressi dovessero essere a rotazione, sommandosi alla DAD un giorno alla settimana, renderebbe quasi impossibile sia per i ragazzi, sia per i docenti, una necessaria programmazione. Seppur consapevoli che in questo caso la grande responsabilità non è della Dirigenza, chiediamo di attivarsi presso tutte le sedi opportune (comprese eventualmente le aziende di bus privati) affinché questa situazione sia solo temporanea».

Va detto, peraltro, che il doppio turno non ha risolto del tutto il problema. Almeno stando alle informazione che arrivano dopo questi primi giorni di scuola. Ieri alcuni studenti provenienti dalla Valsabbia non sono stati fatti salire sugli autobus, già strapieni.  Si registrano gravi problemi anche per i ragazzi che arrivano dalla Valtenesi.

liceo fermi
L’ingresso del liceo Enrico Fermi di Salò.

 

La disponibilità del Comune

Il problema della carenza di spazi al liceo Fermi è ben noto anche in municipio: «Siamo pronti a concedere nuova volumetria, in sede di revisione del Pgt o tramite una variante ad hoc», dice il sindaco Giampiero Cipani, che ricorda come il Comune avesse pure offerto, tempo fa, la disponibilità di Palazzo Fantoni. Offerta declinata dalla Provincia (gli istituti superiori sono di competenza provinciale) e dalla scuola.

L’Amministrazione è insomma pronta a fare la sua parte, ma è chiaro che le decisioni spettano a Provincia di Brescia e Istituto.

In ogni caso, i genitori chiedono soluzioni strutturali per una scuola che, costruita nemmeno 15 anni fa dalla Provincia, è già inadeguata. Quali le soluzioni? Edificare nuove volumetrie, una sede staccata, strutture prefabbricate?

 

 

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