Il marchio “Ecoristorazione Trentino” viene rilasciato dalla Provincia di Trento a quegli esercizi di ristorazione che dimostrino di attuare azioni per ridurre il proprio impatto sull’ambiente.
«Ora, non siamo santi – hanno scritto i gestori sulla pagina Facebook del rifugio – tuttavia, dovendo adottare alcuni “comportamenti inquinanti necessari” (ad esempio i rifornimenti in elicottero, l’utilizzo saltuario del gruppo elettrogeno a gasolio, l’impossibilità di rinunciare alla plastica) accostiamo a questi alcune accortezze che ci permettono di bilanciarne gli effetti negativi: la Sat centrale ci ha rifornito di un buon impianto fotovoltaico per recuperare energia dal sole nonché di cisterne per il recupero di acqua piovana; la carne, la verdura, le uova e i succhi di frutta provengono esclusivamente dal Trentino e, quando possibile, sono biologici; per il caffè ed altri prodotti ci rivolgiamo al commercio equo e solidale di Mandacaru Altromercato oppure al comparto bio di Omkafe Arco e dopo insomma altre robette… che se vegnì su son contento de spiegarve».
Rilasciato dalla Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Comune di Trento e le principali associazioni di categoria del comparto, il marchio è nato dalla volontà di ridurre l’impatto ambientale del settore della ristorazione e di incrementarne la sostenibilità. Per ottenerlo è necessario dimostrare di avere una particolare sensibilità sui temi ambientali e soddisfare una serie di requisiti, come la provenienza esclusivamente trentina dei prodotti utilizzati o l’adozione di comportamenti volti a ridurre il consumo di acqua, energia elettrica e rifiuti.
«Il fatto che Alberto e il suo staff abbiamo raggiunto tale risultato è un motivo di orgoglio per la comunità di Arco – scrivono sindaco e Giunta nella lettera – perché dimostra concretamente che il nostro territorio, e in particolare la montagna dello Stivo, sia nelle mani di persone che mettono cuore e passione nel loro lavoro e pongono attenzione per la natura che li circonda. Si tratta di una scelta coraggiosa e non scontata, fatta con uno pensiero rivolto alle future generazioni e che necessariamente comporta un impegno aggiuntivo e maggiori costi di gestione, soprattutto perché svolta in un luogo complicato. È però anche una scelta ammirevole e lungimirante, frutto appunto della passione tipica di chi vive la montagna quotidianamente e che fa onore al nostro rifugio e alla nostra comunità.
La speranza – continua il sindaco Alessandro Betta – è che con il marchio Ecoristorazione Trentino il rifugio Marchetti sia in grado di dare il buon esempio e comunicare esternamente l’importanza di impegnarsi assieme per un territorio fruibile e un turismo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. L’amministrazione comunale intende quindi rinnovare i complimenti ad Alberto e al suo staff e ringraziarlo per l’esempio concreto che sta dando alla nostra comunità, frutto di scelte non scontate ma espressione di passione e amore per questo bellissimo territorio e per la natura che lo circonda».
Tutte le info su rifugiostivo.it.