Inaugurato il nuovo circolo tennis Arco
ARCO - Si è svolta nella mattina di sabato 23 ottobre la cerimonia di inaugurazione del nuovo circolo tennis di Arco, che si è conclusa con il classico taglio del nastro e un rinfresco.
A fare gli onori di casa, il direttivo del Centro tennis con il presidente Piero Parisi, presenti per l’amministrazione comunale il sindaco Alessandro Betta, il vicesindaco Roberto Zampiccoli e gli assessori Dario Ioppi e Francesca Modena, con Marcello Russolo, presidente del comitato trentino della Federazione Italiana Tennis; Roberto Failoni, assessore provinciale allo sport; Enzo Zampiccoli, presidente della Cassa Rurale Alto Garda Rovereto. Presenti anche Augusto Ricci e Roberto De Laurentis, presidenti rispettivamente della Asd Atletica Alto Garda e Ledro e della Usd Arco 1895, società sportive che con il Centro tennis Arco hanno condiviso la riprogettazione complessiva del compendio sportivo di via Pomerio.
«Grazie a chi ci hai dato la possibilità di realizzare questo progetto -ha detto il presidente Piero Parisi- e quindi prima di tutto al Comune di Arco. Poi devo ringraziare chi ha disegnato quest’opera, che è semplice ma molto funzionale, ovvero l’arch. Alessandra Benedetti dello studio Campetti di Arco, con la quale abbiamo collaborato strettamente portando le esigenze e le informazioni di chi il tennis lo conosce bene. Un altro ringraziamento va all’impresa Smart, che è riuscita in undici mesi a demolire e ricostruire il circolo, facendo molto bene. E poi un ringraziamento speciale a una persona del nostro direttivo che ha seguito da vicino e assiduamente i lavori, Gianni Bresciani».
A seguire l’assessore Failoni ha sottolineato l’impegno della Provincia nel migliorare la funzionalità degli impianti sportivi, anche spostando l’attenzione verso sport meno conosciuti: «La cosa importante -ha detto l’assessore- è riuscire a fare queste opere e a farle in tempi rapidi e con risultati funzionali».
«Devo dare atto al circolo tennis che quando noi diamo le risorse, loro riescono a portare a compimento i progetti bene e in fretta -ha detto il sindaco Betta- il che non è scontato. Come amministrazione lo dobbiamo riconoscere. Ci aiuta molto la recente legge provinciale che permette alle società sportive di occuparsi direttamente delle opere, con interventi chirurgici e rapidi che diversamente non sarebbero possibili, grazie all’apporto di persone che ne sanno, persone del volontariato che si spendono e che costituiscono una straordinaria ricchezza del nostro territorio. Voglio anche segnalare che tre realtà sportive, Centro Tennis Arco, Asd Atletica Alto Garda e Ledro e Usd Arco 1895, vivono in questo polmone verde della nostra città in modo sinergico e collaborativo, offrendoci un bell’esempio di cosa voglia dire fare comunità».
«Ci tengo a rimarcare l’importanza di avere sul territorio centri sportivi di qualità -ha detto l’assessore Ioppi- risultato che è stato centrato grazie alla volontà di tutti gli attori in campo. Ne beneficiano tantissimi sportivi e appassionati, e più in generale la nostra comunità. Il nuovo circolo tennis è all’avanguardia, è un bellissimo risultato di una sinergia e una vera eccellenza. Voglio ringraziare il presidente Piero Parisi che è riuscito a collaborare nel modo migliore con le altre due società».
Il presidente della Zampiccoli si è detto soddisfatto che la Cassa Rurale abbia contribuito alla realizzazione del nuovo circolo tennis, ricordando che ogni anno l’istituto di credito sostiene le associazioni sportive con oltre due milioni di euro.
Il presidente della Fit trentina Russolo si è detto contento e orgoglioso di inaugurare una nuova struttura funzionale ed esteticamente riuscita, che sarà di stimolo allo sport del tennis: «Il Centro tennis Arco -ha aggiunto- ha il grande merito di essere un precursore, avendo portato in Busa anche il padel, realizzando, già qualche anno fa, il nuovo campo, dedicato a uno sport in grande diffusione».
Il nuovo circolo tennis
L’intervento è stato eseguito all’interno del centro sportivo comprendente lo stadio di calcio e di atletica leggera. Il progetto ha inteso a razionalizzare l’impianto di tennis per quanto riguarda la club-house, i due campi in terra rossa e gli annessi tecnici, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni della superficie di gioco e la loro fruibilità da parte di atleti e spettatori, oltre alla implementazione di nuove strutture come di seguito specificate. L’intervento è stato portato a termine in due momenti: riqualificazione e spostamento dei campi in terra rossa, e riorganizzazione distributiva della club-house.
Sono stati quindi traslati i campi da gioco, occupando un’area in precedenza inutilizzata ma compresa nel perimetro dell’impianto. L’operazione ha consentito di ampliare lo spazio esterno alla club-house e di realizzare una piccola gradinata sul lato sud dei campi. Un breve percorso ipogeo mette ora in comunicazione diretta l’area di gioco con gli spogliatoi nel seminterrato. La nuova palazzina club-house gode di un sostanzioso incremento di superficie utile interna. La nuova organizzazione dell’edificio offre due palestre nel livello seminterrato, un’area gestionale (sede sociale e bar) e servizi al livello superiore. Gli spogliatoi hanno mantenuto la collocazione originaria nel piano seminterrato, ma sono stati oggetto di una radicale riorganizzazione e di un sostanzioso ampliamento.
Il progetto ha rivisto l’impostazione generale dell’edificio, limitato da un sedime obbligato posto tra i quattro campi da tennis, consentendo un miglior utilizzo degli spazi e dei percorsi degli accessi, oltre a consentire un miglior rapporto di visuale diretta tra la parte interna della palazzina e i campi sportivi; la necessità di ampliamento ha suggerito anche la modifica formale della copertura, consentendo di ottenere volumi più ridotti ed equilibrati, le cui forme non sono in contrasto con il grande volume costituito dalla struttura fissa a copertura dei campi in superficie veloce, e in periodo invernale con l’ulteriore ingombrante presenza della copertura gonfiabile dei campi in terra rossa. La nuova copertura, caratterizzata da un inverdimento pensile estensivo, funge da elemento di unione tra la parte già esistente dell’edificio e il piccolo ampliamento a nord.
I commenti sono chiusi.