Presidio 9 agosto, appello di solidarietà e partecipazione contro le intimidazioni

BRESCIA - Basta Veleni: «Continue identificazioni dei presidianti. L'intenzione politica sempre più forte è quella di disincentivare la protesta intimorendo le persone che la mettono in atto».

Pubblichiamo l’appello di Basta Veleni in merito al “Presidio 9 agosto”, che manifesta contro i depuratori del Garda sul fiume Chiese:

«Da poco più di una settimana sono reiniziate le intimidazioni serali da parte delle forze dell’ordine, che al momento stanno venendo ad identificare i presidianti durante il turno serale.

Nonostante la Questura riconosca il fatto che il presidio non costituisca un problema di sicurezza o di ordine pubblico, nonostante la nostra massima disponibilità dimostrata in tutte queste settimane partecipando anche ai tavoli tecnici per trovare dei compromessi che possano evitare problemi con il comune di Brescia ed il Prefetto, è ormai evidente che l’intenzione politica sempre più forte è quella di continuare ad ostacolarci e disincentivare la protesta intimorendo le persone che fanno i turni.

Dal 9 agosto abbiamo subito innumerevoli pressioni legate ad aspetti ridicoli con l’intento di scoraggiare la nostra azione: dai teatrini continui con gli striscioni, alle nuove richieste di limitare a 6 il numero di sedie del presidio, passando per la serpentina della burocrazia dell’occupazione di suolo pubblico. A tal proposito viene spontaneo domandarsi quale sia il ruolo dell’Amministrazione comunale di Brescia in queste incresciose vicende.

A tutto ciò si aggiunge anche il fatto che per la prima volta, dopo più di 80 giorni, domenica scorsa durante l’ultima assemblea pubblica del presidio, siamo stati accerchiati da diverse pattuglie della Digos, Carabinieri e Polizia locale. Questo fatto evidenzia il cambio di atteggiamento che si sta verificando, visto che nelle assemblee precedenti non era mai accaduto.

Per questo come sempre abbiamo deciso di agire su più piani: manderemo una denuncia di quanto sta accadendo al Presidente della Repubblica e ai Parlamentari, chiedendo un’ interrogazione al Ministero dell’Interno in forza del fatto che la Costituzione tutela il nostro diritto a protestare e non abbiamo mai causato problemi di ordine pubblico con il nostro presidio permanente.

Dopodiché rinnoviamo l’appello di solidarietà soprattutto nelle ore serali a tutte le persone che credono nelle proteste civili, che non vogliono vedersi rubato il diritto a protestare e lottare per un presente e un futuro migliore, per tutelare la nostra terra e la nostra salute.

La nostra lotta è più che giusta ed è stato riconosciuto a tantissimi livelli, questa permanenza sta dando risultati a livello politico e sta creando un fortissimo consenso popolare in tutta la provincia.

Vogliamo chiarire una volta per tutte una cosa: con queste pressioni non ci spaventate e non abbiamo alcuna intenzione di spostarci finché non cambierà realmente qualcosa.

Per cui invitiamo tutti e tutte ad essere ancora più presenti al presidio, armati di thermos di tè caldo, copertine e sciarpe, soprattutto per sostenere chi fa i turni serali, i più difficili a causa del meteo.

Oggi sono 82 giorni di presidio permanente, questa settimana finalmente monteremo anche il gazebo e riusciremo a scaldarci meglio, per cui andiamo avanti a presidiare senza paura per difendere la nostra terra e il suo futuro!».

 

 

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