Pesci alloctoni presenti nel lago di Garda: da quando?
LAGO DI GARDA - In questi giorni si parla molto di specie alloctone, per le quali una direttiva ministeriale prevede lo stop alle immissioni. Ma da quando questi pesci sono presenti nel lago?
Sul lago, tra chi si occupa di pesca, c’è polemica sulla direttiva ministeriale che prevede lo stop all’immissione di diverse specie considerate alloctone (come Coregone Lavarello, Trota Fario e Iridea e Salmerino alpino), ma che di fatto sono presenti da decenni nello nostre acque.
«A proposito di pesci alloctoni presenti nel lago di Garda – dice Luciano Leali dell’associazione Tirlindana Basso Garda -, si sono letti articoli sulla stampa locale che fanno risalire la presenza di queste specie addirittura ad alcuni secoli fa. Cerchiamo di precisare, correttamente, da quando sono presenti nel Garda».
PERSICO REALE: immesso forse alla fine dell’800, altre immissioni negli anni ’30 del ‘900 e dopo la seconda guerra mondiale, con buona presenza fino agli anni ’70 del ‘900, segue un periodo di rarefazione/scomparsa per ricomparire nei primi anni ’90 del ‘900 fino ad oggi con buona presenza.
TROTA IRIDEA: immessa nel per la prima volta nel 1891, massicce le immissioni negli anni ’50 e ’60 del ‘900, nel tentativo di sostituire la trota lacustre in forte declino, senza successo in quanto la presenza rilevata rimase scarsa. In seguito venne sostituita da semine con avannotti di trote fario.
TROTA FARIO: immessa dal 1978 fino agli inizi degli anni 2000 senza mai raggiungere una densità rilevante. Dopo quel periodo, e fino ad oggi, vengono immessi, come prevedono le norme vigenti, avannotti di trota lacustre. Si segnalano seri interrogativi sulla origine della specie. Anche queste semine – praticate con sforzi economici notevoli da associazioni pesca sportive del Garda, e in misura irrilevante da Regione Lombardia, Regione Veneto e Provincia Autonoma di Trento – consentono una presenza rara della specie.
COREGONE LAVARELLO: immesso dopo il 1918, primi esemplari pescati per la prima volta nel 1921. Solo nei decenni successivi, anni ’50 e ’60 del ‘900, diventa redditizio per la pesca professionale. Seguono cali di presenza, dovuti ad oscillazioni di densità. Ritorna abbondante dagli anni ’90 del ‘900 fino ad oggi. Vengono prodotti milioni di avannotti annualmente nei centri ittiogenici di Desenzano e Bardolino. Dai primi anni ’90 del ‘900 diventa interessante anche per i pescasportivi utilizzando esche e tecniche di pesca provenienti da altri laghi svizzeri e italiani.
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