La notizia è stata diffusa, su sua stessa richiesta (e come già aveva fatto il marito), a esequie avvenute. Anna Maria, che aveva conosciuto Mario ancora ai tempi della scuola e col quale condivideva la passione per la montagna e la natura, ha trascorso tutta la vita al fianco del celebre marito, collaborando attivamente nella sua attività, consigliandolo e supportandolo.
Durante la guerra Mario Rigoni Stern le ha scritto numerose lettere, dal campo di concentramento. Al ritorno, il matrimonio, nel maggio 1946, dal quale sono nati tre figli; Ignazio, Gianni e Alberico. Una donna energica e di grande profondità, che dalla morte dello scrittore, avvenuta nel giugno del 2008, ha lavorato con passione per mantenere viva la memoria del marito. Parlando della sua casa, che aveva progettato e costruito da sé, al limitare del bosco, in «Amori di confine» (Einaudi, 1986) Mario Rigoni Stern scrive: «… e dentro nel tepore mia moglie, i miei libri, i miei quadri, il mio vino, i miei ricordi…»
«Carissimi -ha scritto il sindaco Cristina Santi ai figli- vi voglio esprimere le mie più sentite condoglianze per la perdita della vostra cara mamma. So che è stata una donna schiva, che si è tenuta lontana dai riflettori e che non ha quindi conosciuto la notorietà dell’illustre marito, ma il grandissimo affetto che a Riva del Garda ci lega a Mario Rigoni Stern, al quale è intitolato l’omonimo premio letterario (del quale siamo tra i promotori), non può che allargarsi anche alla sua amata moglie, abbracciandola con tristezza e rimpianto. Anche a voi giunga il calore di questo affetto, in un momento così triste, augurandoci che possa alleviare il dolore di una perdita straziante».
Immagine in alto: Anna e Mario Rigoni Stern in una bella foto giovanile (dalla pagina fb di Sergio Frigo, giornalista e presidente del premio intitolato allo scrittore asiaghese: https://www.facebook.com/sergio.frigo.9)