Depuratori sul Chiese, petizione sul portale del Parlamento europeo
LAGO DI GARDA - La Commissione ha ritenuto fondata la petizione contro il progetto che prevede due impianti a Gavardo e Montichiari inoltrata al Parlamento europeo dal comitato “Le mamme del Chiese“. Dopo i vagli formali, la petizione è online.
A renderlo noto è Roberta Caldera, firmataria della petizione: «Con la presente sono ad informare la stampa che è ora pubblica su portale la petizione per presunta violazione delle direttive concernenti acque reflue urbane e partecipazione del pubblico nr. 0902/2021 presentata in data 04/08/2021».
Il testo della petizione è scaricabile e sostenibile sul portale petizioni del Parlamento Europeo a questo link.
Di seguito il testo di sintesi della petizione:
«La firmataria ritiene che ci siano violazioni nel progetto di fattibilità che prevede la collocazione di due impianti di depurazione a servizio dei comuni afferenti la sponda bresciana del lago di Garda nei comuni di Gavardo e Montichiari.
Tali comuni sono situati nel bacino idrografico del fiume Chiese, fiume a carattere torrentizio e che presenta un equilibrio ambientale in molti tratti davvero precario, completamente estraneo al bacino idrografico del lago di Garda, all’interno del quale vengono prodotti i reflui da depurare.
Si fa presente inoltre che il sito prescelto per l’insediamento del nuovo depuratore del Garda in territorio di Gavardo sia un luogo di notevole valenza paesaggistica e ambientale, trattandosi di suolo vergine preservato per anni da attività edilizie perché inserito nel cosiddetto “Parco del Chiese”, mentre il territorio di Montichiari presenta enormi criticità perché sede di numerosissime discariche che ne fanno uno dei territori più inquinati d’Italia.
Si sottolinea che la decisione di continuare con tale progetto da parte del Ministero competente attraverso il commissario ad acta nominato sia in contrasto con una decisione precedentemente assunta dal consiglio provinciale del territorio, e che ci siano inoltre violazioni di norme comunitarie come l’articolo 15 della direttiva n. 271/1991CEE, i principi fondamentali della Convenzione di Aarhus del 1998, il regolamento di attuazione e le direttive connesse, in particolare della direttiva 2003/35/CE.
Si richiede quindi un intervento delle istituzioni comunitaria a tutela del territorio».
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