Etta, da San Felice ad Auschwitz
SAN FELICE DEL BENACO - In occasione della ricorrenza della Giornata della Memoria, il Comune di San Felice del Benaco ha organizzato due importanti momenti di riflessione e confronto, dedicati agli studenti e alla cittadinanza.
Nella mattinata del 27 gennaio, in via delle Gere, si terrà l’inaugurazione della Targa Commemorativa, dedicata alla memoria della Famiglia De Benedetti Reinach, che li risiedeva, poco prima di essere deportata ad Auschwitz.
Alle ore 11.00 si svolgerà un incontro web con Etta De Benedetti Reinach e Jean Blanchaert (eredi della famiglia), rivolto agli studenti della secondaria “A. Zanelli” ma aperto a tutti.
Entrambe le iniziative saranno trasmesse infatti in diretta, sulla pagina Facebook istituzionale del Comune di San Felice del Benaco, in modo che siano osservate le disposizioni delle misure urgenti anti Covid-19 in vigore.
Giovedì 27 Gennaio verrà inoltre presentato l’opuscolo dell’importante ricerca storica “Etta. Da San Felice ad Auschwitz” dell’Amministrazione Comunale, a cura di Daria De Micheli, che sarà disponibile e scaricabile dal sito del Comune di San Felice del Benaco.
«In questi giorni dedicati alla Memoria – dice il sindaco Simone Zuin -, con il pensiero rivolto alla Famiglia De Benedetti Reinach, ho scoperto un’ espressione ebraica, utilizzata quando scompare qualcuno, e che mi sono fatto propria; “Che il loro ricordo sia di benedizione”. Il ricordo di questa famiglia che viveva nel nostro piccolo Comune, prima della deportazione e uccisione ad Auschwitz, ci ha coinvolti direttamente nella consapevolezza che nessuno e nessun luogo, è stato indenne dalla devastazione e dall’orrore della Shoah, che proprio questo indica “distruzione”.
Il ricordo della sofferenza indicibile vissuta da Etta, Ugo e il piccolo Piero, insieme a un numero indicibile di donne, uomini e bambini, ci impone il dovere di tramandare la Storia della Shoah, per compiere un’importante riflessione sulle sue origini e sulle sue tragiche conseguenze.
L’Olocausto – conclude Zuin – trascende dalla sua dimensione storica e sociale per il suo orrore, tanto da essere un monito universale di tutti, oggi e sempre, una lezione e testimonianza di umanità e di rifiuto di qualsiasi forma d’odio, in nome dei principi che ci sono cari, di libertà, eguaglianza, e fraternità tra gli uomini».
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