Casa della Comunità a Salò, scatta il countdown di 48 mesi
SALO' - Lunedì sera il Consiglio ha modificato - da "verde naturale" a "strutture sanitarie" - la destinazione del mappale di Cunettone dove sorgerà il polo socio sanitario. Ora Asst ha 48 mesi di tempo per realizzarlo.
Nella seduta di lunedì 24 (la puoi rivedere qui) il Consiglio Comunale ha dichiarato la conformità del vigente Piano di Governo del Territorio, ai sensi dell’art. 9 comma 15 della legge regionale 12/2005, per la realizzazione della struttura territoriale sociosanitaria a Salò da parte di ASST del Garda, così come previsto dal protocollo d’intesa firmato dall’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti lo scorso ottobre (qui puoi scaricare la delibera regionale e il Protocollo).
Prosegue, dunque, l’iter per la realizzazione della Casa della Comunità da parte di ASST del Garda che, dopo la sottoscrizione dell’atto per la cessione a titolo gratuito di diritto di superficie con costituzione di vincolo di destinazione su beni immobili a favore di ASST del Garda, avvenuta in data 22.12.2021, il Consiglio Comunale doveva approvare entro il termine del 31 gennaio 2022, la conformità dello strumento urbanistico alla realizzazione della Casa della Comunità.
Il Sindaco Cipani si dichiara “pienamente soddisfatto del puntuale rispetto dei termini di questo importantissimo procedimento” e spiega “ci siamo avvalsi dell’art. 9 comma 15 della L.R. 12/2005 e s.m.i. secondo il quale la realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, diverse da quelle specificamente previste dal piano dei servizi, non comporta l’applicazione della procedura di variante al piano stesso ed è autorizzata previa deliberazione motivata del Consiglio Comunale”.
Il Consiglio Comunale ha espresso, nella seduta del 24 gennaio 2022, il parere favorevole alla conformazione del PGT vigente dell’area per la realizzazione della struttura sociosanitaria a Salò e con questo atto vengono adeguate le relative schede della struttura che viene inserita nel vigente piano dei servizi, secondo specifici indici e i parametri edilizi, classificandola come zona destinata a servizi pubblici per attrezzature e strutture sociosanitarie (da zona SP01 a zona SP05).
Dalla comunicazione ad ASST del Garda della deliberazione del 24 gennaio 2022 decorrerà il termine di 48 mesi entro il quale la stessa Azienda Socio-Sanitaria Territoriale del Garda si è impegnata ad ultimare la nuova sede dei servizi sociosanitari, verificandosi l’effettiva immissione nel possesso dei terreni in conformità allo strumento urbanistico idoneo alla realizzazione della struttura sociosanitaria.
Conclude Cipani: “l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Salò, della delibera che rende conforme al PGT l’intervento per la realizzazione della Casa della Comunità, prevedendo una classificazione urbanistica in linea con l’obbiettivo dell’edificazione di una struttura territoriale sociosanitaria, consente il puntuale rispetto delle condizioni richieste per l’immissione di ASST nel possesso dei terreni. A quel punto toccherà ad ASST procedere nell’esecuzione delle opere entro 48 mesi. Sono fiducioso vedo che questo fondamentale progetto sta iniziando a concretizzarsi grazie alla sinergia e all’impegno di molti. Ringrazio in particolare l’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale del Garda ed il suo Direttore Generale Dott. Mario Alparone».
I dubbi della minoranza
Critica la minoranza di Salò Futura. Giovanni Ciato, che con i consigliere Francesco Cagnini si è astenuto, valuta negativamente il mancato ricorso alla procedura di Valutazione ambientale strategica: «Non siamo contrari alla Casa della Comunità, ma in questo modo – ha detto Ciato – si procede senza considerare le criticità viabilistiche e urbanistiche. Ci troveremo con un intervento di 6mila mq di pavimento su tre piani, con 50 operatori e centinaia utenti, senza aver valutato le criticità viabilistiche, la necessità di parcheggi, la situazione dei sottoservizi. Tutti questi aspetti devono prevedere previsione urbanistica e non seguirla. Chiediamo di attivare la procedura di Vas, che può essere benissimo attivata in sede di progetto. Contrariamente, questa procedura a mio giudizio può essere impugnata da chiunque».
Contraria, invece, la consigliera Manuela Zaminato: «Operazione miope. L’area è di modeste dimensioni e questo impedirà futuri sviluppi. Lì non c’è posto per i medici di base e per gli ambulatori. Dubito che possano tornare anche i servizi del Sert, trasferiti a Prevalle. È un ulteriore favore alla sanità privata a danno di quella pubblica».
Il destino del vecchio ospedale
Rammarico della minoranza anche per il destino (turistico ricettivo) del vecchio ospedale. Dopo più di 6 secoli (fu fondato nel 1395) non avrà più una funzione socio sanitaria. Diventerà un albergo. Il Protocollo d’intesa impegna infatti il Comune a «farsi promotore avanti il Consiglio comunale della proposta di Asst del Garda volta a modificare la destinazione urbanistica dell’ex Ospedale in “turistico-ricettivo”».
Il Comune dovrà inoltre «adottare le più opportune misure di semplificazione di ordine tecnico amministrativo e procedurale – si legge ancora nel Procollo – per favorire l’attuazione complessiva dell’operazione», sia per quanto concerne l’ex ospedale che la nuova sede dei servizi socio sanitari.
Questo nuovo futuro immaginato per il vecchio ospedale suscita qualche contrarietà. D’altra parte, i numerosi tentativi compiuti negli ultimi decenni per recuperarlo come struttura ricettiva si sono scontrati con ostacoli strutturali e logistici insormontabili.
«L’ospedale – chiarisce Cipani – non è nostro, ma di Asst da molti anni ormai. È già un successo aver strappato la destinazione turistica, evitando quella residenziale. Viste le condizioni in cui è lasciato quell’immobile, auspichiamo che qualcuno possa intervenire al più presto».
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