Gli dà del “criminale” su Facebook, il sindaco lo denuncia

GARDONE RIVIERA - Il sindaco querela per diffamazione a mezzo social media un concittadino che gli ha dato del «criminale».

I social network sono una piazza virtuale in cui discutere, confrontarsi e scambiare opinioni. Tuttavia, talvolta capita che gli animi si accendano, che volino parole grosse, talvolta scritte di getto, senza pensare alle conseguenze. Ma, nel mondo virtuale dei social così come nella realtà, ciascuno è responsabile di quel che dice o scrive.

Il rischio, quando volano insulti gratuiti, è quello di vedersi notificare una querela per diffamazione a mezzo social media.

Come accade a Gardone Riviera, dove il sindaco Andrea Cipani ha denunciato un concittadino che gli ha dato, testuale, del «criminale». I fatti si svolgono sul piano virtuale della rete, sulla bacheca Facebook di un profilo personale, in un post che parla del recente passaggio di proprietà dell’ex Pensione Bellaria (ne avevamo scritto qui).

Sul social si discute del passato dell’immobile alberghiero, ma anche di vecchie speculazioni, fino al commento lapidario che non è passato inosservato: «Il criminale è il sindaco!».

Un’offesa alla persona e all’istituzione che rappresenta, sulla quale il sindaco Andrea Cipani non intende sorvolare, come tra l’altro aveva fatto qualche giorno fa il suo collega di Lonato, Roberto Tardani (la cui Amministrazione era stata definita «delinquente»).

La Giunta ha così deliberato di «autorizzare il sindaco ad intraprendere azione legale, in sede penale e civile, nonché ad adottare tutti gli atti ritenuti necessari per tutelare l’immagine dell’Amministrazione comunale». Nella denuncia si legge che «nei fatti esposti si ravvisano chiari elementi di responsabilità in ordine al reato di diffamazione pluriaggravata (art. 595, terzo e quarto comma, del codice penale)». Il sindaco chiede quindi all’autorità giudiziaria di «procedere nei confronti di chi ha scritto il commento diffamante, riservandosi di costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni subiti».

Quanto al futuro del Bellaria, Cipani è risoluto: «Il Comune non concederà mai il cambio di destinazione da alberghiero a residenziale. D’altro canto ci sono norme sul degrado urbano che potrebbero consentirlo».

 

 

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